La visione del “giovane favoloso”, alias il Giacomo Leopardi interpretato da Elio Germano, per associazione di idee richiama i banchi di scuola. E allora vai con le pagelle delle ultime uscite in dvd del cinema italiano.
“La buca” (Regìa: Daniele Ciprì. Top star de noantri: Sergio Castellitto, Rocco Papaleo, Valeria Bruni Tedeschi. Italia 2014). Papaleo stralunato e vessato dalla vita gioca in casa, la rivelazione è Castellitto, perfetto nei panni di un avvocato nevrotico che sembra avere pochi scrupoli. Voto 7 pieno.
“I nostri ragazzi” (Regìa: Ivano De Matteo. Top star de noantri: Luigi Lo Cascio, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno. Italia 2014). Famiglie perbene scosse da malefatta dei figli. Da tenere d’occhio il regista De Matteo, lo stesso del bellissimo “Gli equilibristi” con Valerio Mastandrea. Voto 7 con riserva per il finale forzato.
“Perez” (Regìa: Edoardo de Angelis: Top star de noantri: Luca Zingaretti. Italia 2014). Un noir alla napoletana chi se l’aspettava? Piacevole sorpresa. Voto 7.
“Un ragazzo d’oro” (Regìa: Pupi Avati . Top star international: Sharon Stone. Top star de noantri: Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi. Italia 2014). Diciamolo: Sharon Stone è bellissima ma non è mai stata una grande attrice. E qui non c’azzecca proprio nulla. Per il resto film interessante su un tormentato rapporto padre-figlio. Voto 6.
“Fratelli unici” (Regìa: Alessio Maria Federici. Top star de noantri: Raul Bova, Luca Argentero, Carolina Crescentini. Italia 2014). Bova e Argentero a briglia sciolta e sopra le righe in una commediola innocua e volgarotta, “impreziosita” da tormentoni sul bidet o sul dito medio. Bova per essere sicuro che si capisca che è tornato un bambinone in seguito a un trauma, recita con gli occhioni sbarrati e fa la vocina. Voto 4, ma forse anche 3.
“Belluscone-Una storia siciliana” (Regìa: Franco Maresco. Top star de noantri: nessuno. Italia 2014). Un po’ film, un po’ documentario, sulla love story tra la Sicilia e Silvio Berlusconi, vista da un regista siciliano. In una definizione: un gioiellino, sottoscritto dal premio speciale vinto al Festival di Venezia. Voto 7, ma forse anche 8.
“Pasolini” (Regìa: Abel Ferrara. Top star: Willem Dafoe. Belgio, Italia, Francia 2014). Mettiamola così: non l’abbiamo capito. Dafoe nei panni di Pasolini è credibile e non è poco, ma a cosa puntava il regista? Scandalizzare? Far conoscere il Pasolini-pensiero? Ricostruire le sue ultime ore di vita? Forse tutte e tre le cose, forse nessuna, forse puntava semplicemente a una toccata e fuga. Boh. Anzi: quindi? Voto 5 convinto.
“E fuori nevica” (Regìa: Vincenzo Salemme. Top star de noantri: Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande, Giorgio Panariello. Italia 2014). Nooooo Vincé, ma che hai combinato? Perché non rifarlo pari pari alla versione teatrale? In fondo è quello che la gente voleva, ridere come aveva riso a teatro. Se modifichi pure lo sketch dell’avvocato “spagnolo” è finita… Voto 4, purtroppo.
“Il giovane favoloso” (Regìa: Mario Martone. Top star de noantri: Elio Germano. Italia 2014). Siamo sinceri: la scena in cui Elio Germano-Giacomo Leopardi contempla l’ermo colle è imbarazzante, la postura fa pensare ad altro… Ma andiamo oltre. Il film si lascia guardare, è curioso, c’è il Leopardi che non ti insegnano a scuola (e chi sapeva dei viaggi e dello strano rapporto con Antonio Ranieri?), ma vedere Giacomo così trasfigurato dalla malattia o seguirlo mentre va a donnine fa una certa impressione… Voto 5,5 di stima.
“Song’ e Napule” (Regìa: Antonio e Marco Manetti. Top star de noantri: Giampaolo Morelli, Carlo Buccirosso. Italia 2013). Gran bella commedia, aiutata dalle aspettative azzerate dal titolo. Un infiltrato (lo spaesato e convincente Alessandro Roja) in un gruppo neomelodico napoletano, capitanato da Giampalo Morelli-Lollo Love. Più il questore-paraculo Carlo Buccirosso e il commissario-iena Paolo Sassanelli. Attori giusto al posto giusto, sceneggiatura ispirata che strizza l’occhio ai poliziotteschi-cult e una storia improbabile che funziona. Serve altro? Il voto sarebbe 7, ma saliamo all’8 perché le commedie solitamente sono penalizzate.
“Confusi e felici” (Regìa: Massimiliano Bruno. Top star de noantri: Claudio Bisio, Marco Giallini. Italia 2014). Superato lo spaesamento iniziale per la sensazione di dejà vu (pare un remake di “Ma che colpa abbiamo noi” di Carlo Verdone) il film viaggia sopra la media dell’italica commedia, almeno per due terzi, soprattutto per merito di un protagonista credibile (Claudio Bisio) e di diversi personaggi che lasciano il segno, il coatto Marco Giallini in primis, senza dimenticare l’iracondo Rocco Papaleo e il misurato Gioele Dix. Apprezzabili il mancato lieto fine e il cameo del trio Fabi-Gazzé-Silvestri. Voto 6,5 pieno.
“La scuola più bella del mondo” (Regìa: Luca Miniero. Top star de noantri: Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Rocco Papaleo, Lello Arena. Italia 2014). Si dovrebbe ridere per De Sica colpito alle parti basse, per il bidello che si chiama Sorreta ed ha la sindrome di Tourette (parolacce obbligate), o per i cliché legati alla differenze nord-sud, in questo scambio scolastico non voluto. Tra gli attori da citare l’Amaro Ramazzotti. Dai tempi della pubblicità consentita alle sigarette non si vedeva una marchetta del genere. Voto 5 meno meno. Ma anche un altro meno ci può stare.
“Soap opera” (Regìa: Alessandro Genovesi. Top star de noantri: Diego Abatantuono, Chiara Francini, Ale e Franz, Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Ricky Memphis. Italia 2014). Tanta noia e tanto miele in una classica commedia corale natalizia, tra finti buoni sentimenti e problemi vari. Perché non cavalcare la crisi omosessuale di Memphis o le indagini del maresciallo Abatantuono, ovvero i momenti più divertenti? Voto 5,5 di simpatia.
“Ogni maledetto Natale” (regìa: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo. Top star de noantri: Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Laura Morante, Corrado Guzzanti, Francesco Pannofino. Italia 2014). “Ti presento i miei” in salsa italo-natalizia. Ma nemmeno quattro star del calibro di Laura Morante, Valerio Mastandrea, Corrado Guzzanti e Marco Giallini riescono a far digerire questo cenone. Curiosa poi la scelta di affidare il ruolo di protagonista all’unico non attore del gruppo, il volto tv Alessandro Cattelan. Migliori dieci secondi quelli del domestico filippino con nostalgie fasciste. Troppo poco però. Voto 5.
“Scusate se esisto” (Regìa: Riccardo Milani. Top star de noantri: Paola Cortellesi, Raul Bova, Ennio Fantastichini. Italia 2014). Bova che fa il figo, qui in versione gay, ci sta. Lo scoglio da superare sono le smorfie della Cortellesi: piacciono a chi piacciono. A noi no, ad esempio. La storia si sfalda di fronte al fatto che nell’epoca di internet spacciare Bova per un architetto di vaglia, quando in realtà è un ristoratore, è impossibile. Strepitosa la zia della Cortellesi che parla abruzzese stretto. Non manca qualche situazione divertente, nel contesto però di una commedia moraleggiante che non ha molte carte da spendere. Voto 5.
“Andiamo a quel paese” (Regìa: Ficarra e Picone. Top star de noantri: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Francesco Paolantoni, Nino Frassica. Italia 2014). Il più spompo dei 4 film diretti e interpretati da Ficarra e Picone. Disoccupazione, raccomandazioni, perfino celibato dei preti nel mirino. E’ sempre commedia italica d’Elite, satireggiante, ma stavolta purtroppo fiacca. Male e poco utilizzati Nino Frassica e Francesco Paolantoni. Peccato. Voto 5,5 di immutata stima.