“Zarina”, la biografia-romanzo dell’affascinante Caterina I di Russia

Firenze – Zarina (Dea Planeta editore) il recente romanzo delle scrittrice londinese  *Ellen Alpsten  dedicato a  Caterina I di Russia  più che  un romanzo storico  può essere definito una biografia romanzata  dove l’invenzione narrativa,  oltre a riempire i vuoti che sono inevitabili nelle cronache e nelle biografie ufficiali, delinea in modo approfondito la psicologia della donna che seppe divenire  sovrana dello sterminato impero russo .

Nei romanzi dell’ 800 come I promessi sposi i protagonisti sono di fantasia mentre i grandi personaggi storici sono sullo sfondo o hanno un ruolo secondario.  Oggi invece si tende sempre più  a dare voce a figure che sono state al centro di vicende storiche ma di cui ci sono state tramandate biografie “impersonali”, attente più agli eventi che alla psicologia dei personaggi.

Questo libro risponde appunto a  questa esigenza di dare spessore a  grandi protagonisti  della storia, mediante un racconto che è ,al tempo stesso, storicamente accurato, trascinante, appassionato.   In questo caso, dalle vicende narrate ma anche dai dialoghi, dalla descrizione degli stati d’animo, emerge un’ immagine tridimensionale di  una donna dalla spiccata personalità e di grande intelligenza.

Nata e cresciuta in una famiglia molto povera e, per di più nella triste condizione di figlia illegittima, fu venduta a un mercante come “serva”, poi quando  fu fatta prigioniera dai russi, divenne preda di guerra del generale Menšikov. amico personale dello zar Pietro il Grande.

Svolgeva mansioni di lavandaia. Capì che la sua bellezza poteva metterla in un pericolo mortale se Daria, l’amante di Menšikov, le fosse stata ostile e l’avesse considerata una concorrente. Con umiltà e con il suo carattere affabile  riuscì, invece, a farsi benvolere  da lei  e a divenire più un’amica che una serva.

Poi lo zar, che spesso prendeva parte alle  feste di  Menšikov, la notò e da quel momento la sua vita cambiò .Non divenne l’amante passeggera ma la compagna di vita di Pietro il Grande  che poi la sposò (cambiò il nome da Marta a Caterina) e fu la prima zarina a essere solennemente incoronata.

La vicenda raggiunge il suo acme nel Palazzo d’Inverno, nel febbraio 1725,  quando Pietro il Grande è in agonia. Accanto a lui  Caterina, la regina astuta e seducente che tutti hanno imparato a temere e ad ammirare. La donna piena di risorse che ha profuso ogni sforzo pur di rimanere al fianco dell’imperatore; colei che più di ogni altra lo ha amato  anche se talvolta lo ha odiato, e che in certe circostanze ha anche salvato. Il romanzo  narra vari episodi  di astuzia  politica, abilità diplomatica e slanci di generosità per salvare dalla morte o dall’esilio cortigiani che incorrevano nella  terribile ira dello zar.

Era l’unica persona che osasse tenergli testa anche se sapeva cosa rischiava a  contraddirlo e  lui apprezzava  questo coraggio. Anzi, si mostrava però generoso nei suoi confronti.

Peraltro, in occasione di momenti particolarmente critici fu lei a suggerire a un Pietro che appariva disorientato di fronte alla sconfitta, la linea da seguire per uscirne indenni.

Agli eccessi di crudeltà dello zar, spesso in preda a sorta di furor barbaricus  (come nella tragica vicenda del figlio di primo letto Alessio, torturato a morte) opponeva sempre una saggia moderazione e anche quando adottò misure drastiche contro amanti del marito che rischiavano d’insidiare la sua posizione, lo fece perché sapeva che il ripudio voleva dire finire i propri giorni in un convento di clausura.

Così, quando Pietro morì senza designare un erede non avendo figli maschi, perché solo due figlie femmine erano sopravvissute, si trovò di fronte al bivio :accettare che salisse sul trono il figlio di Alessio e affrontare il convento, la Siberia o la morte – perché i nuovi  sovrani in genere non volevano convivere con ingombranti predecessori – oppure tentare il tutto e per tutto e divenire lei stessa imperatrice di Russia. Questa quarantenne di umilissima origine, che non aveva ma imparato a leggere e a scrivere ma che aveva vissuto vent’anni a fianco di un grande statista, seppe giocare bene le proprie carte. Con l’aiuto di ministri e generali ebbe partita vinta e fu la prima donna a esercitare un potere sovrano sullo sterminato impero russo.

*Ellen Alpsten è nata e cresciuta sugli altipiani del Kenya, e in seguito ha frequentato l’Institut d’études politiques di Parigi. Dopo la laurea ha lavorato come presentatrice e produttrice per Bloomberg, a Londra dove. Dal 2004 scrive per testate internazionali come Vogue, Standpoint e CN Traveler. Vive a Londra con il marito e i tre figli.

 

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