You prete, me guru.

Si però Massimo Donghi è il prete di Besana Brianza che aveva salutato i suoi parrocchiani dicendo che si allontanava temporaneamente dai suoi doveri di parroco e di responsabile per la zona degli oratori, della catechesi e dell'Unione pastorale giovanile. E allora bisogna ammettere che un po’ sfortunato Don Massimo è stato: non era una spartana cella di un severo convento a snocciolare un rosario dopo l’altro ma in una cabina di quell’impressionante condominio galleggiante (quando galleggia!) che corrisponde al nome Costa Concordia. E’ bene chiarire subito che la “fuga”  del prete non aveva niente di pruriginoso, non era in compagnia di avvenenti sacrestane. Era con la famiglia su quella nave che il comandante Schettino ha guidato con polso sicuro verso uno dei naufragi più ridicoli e tragici della patria storia marinara. La faccenda è venuta fuori grazie alla nipote che, appena raggiunta la terra ferma, ha rassicurato gli altri parenti spiegando su Face Book che era riuscita a raggiungere le scialuppe di salvataggio della Concordia con la nonna e lo zio, don Max appunto, come lo chiamano i suoi giovani: è proprio vero che non se ne fa una pulita! Ci sono preti che diventano cardinali, come Betori di recente, ed altri no, come monsignor Carlo Maria Viganò che, secondo la trasmissione “Gli intoccabili” di Gian Luigi Nuzzi su la7, è stato precipitosamente trasferito a Washington. In TV è stata citata una lettera al Papa, del marzo 2011, che il monsignore avrebbe scritto quando era segretario generale del Governatorato vaticano: il religioso avrebbe denunciato il malaffare, i prezzi gonfiati, la corruzione in appalti e forniture affidati sempre alle stesse ditte, a costi raddoppiati, senza trasparenza nella gestione. Il Vaticano oggi minaccia querele, vedremo. Certo è che Viganò è a Washington. E’ invece sempre qui Beppe Grillo al quale ci sentiamo di mandare volentieri uno dei suoi “vaffa” con i quali ha condito sempre il suo populismo d’accatto che tanti proseliti ha trovato in questo nostro sgarrupato paese. Più del 4% ha raggiunto nei sondaggi il suo “Movimento 5 stelle” negli ultimi tempi, ma il guru è scivolato sul tema della cittadinanza italiana ai figli degli extracomunitari che nascono nel nostro paese. O meglio non è scivolato, ha proprio scelto di prendere una posizione del genere perché la prima legge di un comico è dire quello che non ti aspetti: l’ha imparata bene da Berlusconi che negava di aver mai detto cose che aveva appena pronunciato. Nel suo blog, quello di Grillo, è successo il finimondo, e vedremo che effetto farà sui sondaggi, ma tra i commenti alle dichiarazioni del guru fanculista si legge anche questo e a noi ci basta: “IUS SOLI – Lega Nord Toscana: "Solidarietà a Beppe Grillo"
Il capogruppo della Lega Nord Toscana in Regione, l’italobrasiliano Antonio Gambetta Vianna, esprime la propria «totale solidarietà al leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che in pochissime righe ha disegnato il quadro preciso dell’uso strumentale che la sinistra e parte del centro stanno facendo dello ius sol”.
Gianni Caverni

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