“Warm Bodies”, l’amore riporta in vita

Qualcosa di misterioso ha sconvolto la civiltà, trasformando le sue vittime in mostri divoratori di carne umana, degli zombi. I sopravvissuti vivono rinchiusi in bunker blindatissimi, nel terrore. Tutto cambia quando una squadra di superstiti alla ricerca di cibo si imbatte in un gruppo di zombie affamati a caccia di prede: uno di loro, lo zombi R, resta fortemente colpito da Julie, la fidanzata del giovane che si è appena mangiato, e decide di salvarla dalla furia dei compagni. Col passare dei giorni, la convivenza con Julie produce in lui cambiamenti fino ad allora impensabili, che lo portano a credere che quel legame possa rappresentare la salvezza per l’umanità e i suoi simili.

Grazie a una serie televisiva della HBO, "The Walking Dead", tratta dal fumetto di Robert Kirkman, gli zombi stanno avendo un enorme successo come non succedeva dagli anni Ottanta, quando questo mostro si era guadagnato un posto di rilievo nel cinema americano di George A. Romero e in quello italiano del “poeta del macabro” Lucio Fulci. Messo in scena da Romero come metafora di un capitalismo sfrenato che cannibalizzava se stesso e trasformatosi poco alla volta in un semplice mostro affamato di carne umana e cervelli, il tema dello zombi è stato sviscerato in ogni modo possibile, dall'horror alla commedia fino al filone romantico. Film come “I ragazzi del cimitero” di John Elias Michalakis e “My Boyfriend's Back” di Bob Balaban avevano già elaborato il tema dell'amicizia e dell'amore tra umani e zombi, quindi non bisogna parlare di "Warm Bodies" come di una novità, ma piuttosto di un recupero. Dopo il fenomeno “Twilight”, l'amore tra creature sovrannaturali e giovani ragazze è tornato prepotentemente di moda diventando uno dei tormentoni delle adolescenti. Ecco così che “Warm Bodies” ha preso vita, ispirato dal romanzo di Isaac Marion, il film di Jonathan Levine promette di appassionare il suo pubblico di giovani spettatrici e deludere quello di appassionati  che vedono lo zombi come uno specchio rivelatore, capace di svelare la brutale violenza che gli umani si fanno da soli (ovvero i fan di The Walking Dead).

Seguendo il personaggio di R, scopriamo come vive uno zombi dopo il contagio. Ammassati tutti insieme all'aeroporto, questi esseri non-morti si trascinano, fisicamente e psicologicamente, attraverso le loro giornate ripetendo meccanicamente i gesti di una vita oramai lontana, elemento che ricorda la lenta evoluzione degli zombi di Romero, intrappolati in una eterna ripetizione dei gesti che li caratterizzavano in vita. Con una mente che a quanto pare funziona ma un corpo che non reagisce, R racconta la sua vita e i suoi pensieri fino al giorno dell'incontro con Julie, una ragazza in missione di rifornimento, che salva dopo averle sbranato il fidanzato. Qui compare uno degli elementi interessanti e originali della pellicola. Gli zombi mangiando i cervelli degli umani, assorbono i loro ricordi e le loro sensazioni, ecco che si spiega l'improvviso colpo di fulmine per la ragazza. Non vero amore, ma il riflesso di quello del fidanzato di lei. Peccato che poi la storia butti alle ortiche questo ottimo punto di partenza per diventare un banale, l'amore salva tutto e ti riporta anche in vita. Certo il protagonista è uno zombie che si tiene bene, ma uno con qualche arto in meno tornato umano non si sentirebbe molto bene.

Obbiettivamente “Warm Bodies” non è un film brutto, anzi, è girato con competenza e ottimi mezzi, ci sono i momenti per le risate e per l'azione, mentre i protagonisti recitano a fasi alterne. Bravo Nicholas Hoult, che riesce ad esprimere sentimenti anche attraverso la dovuta mancanza di espressione dello zombie grazie all'uso emozionale del movimento dei suoi occhi sbarrati. Un po' meno Teresa Palmer che condivide lo scettro di protagonista femminile inespressiva con Kirsten Stewart di “Twilight”. Dopo una prima parte abbastanza lenta in cui si introducono personaggi e storia, il film ingrana bene dalla scena dell'innamoramento di R, che comincia a comportarsi come un adolescente alle prime armi per fare colpo sulla donna di cui si è infatuato. Anche l'azione nella seconda parte non viene a mancare con gli scontri tra zombi e umani e quelli contro gli scheletri, mostruosi zombi rinsecchiti troppo lontani dalla loro umanità per essere salvati e guidati da una fame insaziabile.

Con tanto di scena del balcone da Romeo e Giulietta, “Warm Bodies” racconta lo scontro non tra Capuleti e Montecchi ma tra zombie e umani, due fazioni divise che troveranno un punto di contatto grazie ai due giovani amanti. Consigliato a tutti coloro che hanno amato “Twilight”, ma anche ai nostalgici delle commedie sugli zombi degli anni Ottanta che vengono ricordate nella loro ingenuità.

Regia: Jonathan Levine
Sceneggiatura: Jonathan Levine (dal romanzo di Isaac Marion)
Genere: Romantico, Horror
Nazione: USA
Durata: 98'
Interpreti: Teresa Palmer, Nicholas Hoult, Dave Franco, Analeigh Tipton, John Malkovich, Rob Corddry
Fotografia: Javier Aguirresarobe
Montaggio: Nancy Richardson
Produttore: Summit Entertainment, Make Movies, Mandeville Pictures

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