Siena – Il Monte dei Paschi di Siena sarebbe formalmente in vendita: lo scrive oggi il “Wall Street Journal” citando fonti informate. Secondo queste fonti, gli advisor (Citigroup e UBS) nominati dalla banca senese dopo la bocciatura allo stress test da parte della BCE avrebbero avuto l’incarico di trovare un partner interessato all’acquisto o a una fusione con MPS. Il via al processo di vendita sarebbe stato dato ufficialmente dopo che Citigroup e UBS hanno organizzato il consorzio di banche interessate a sottoscrivere l’aumento di capitale di 2,5 miliardi destinato a colmare lo shortfall di 2,1 miliardi di euro e a ultimare il rimborso dei Monti bond.
Secondo il giornale americano, l’obiettivo della banca sarebbe quello di trovare un acquirente o un partner per una fusione prima del completamento dell’aumento di capitale previsto nel secondo trimestre dell’anno prossimo. Le fonti hanno riferito che il processo è solo agli inizi ed è nella fase di identificazione di istituti potenzialmente interessati ad aggregarsi o a comprare la banca più antica del mondo, la cui capitalizzazione dopo il forte deprezzamento dei titoli seguito alla bocciatura della BCE, si aggira attorno ai 3,4 miliardi . A luglio nella banca erano stati iniettati dai mercati 5 miliardi di euro, un maxiaumento di capitale che però si è dimostrato insufficiente a rafforzarne in modo adeguato il patrimonio.
Secondo il giornale al momento nessun istituto si sarebbe fatto avanti. Nei giorni scorsi già Unicredit, Intesa Sanpaolo, BNP Paribas e Santander avevano escluso un loro interesse per MPS. UBI, che nei giorni scorsi figurava nella lista dei possibili pretendenti, ha dal canto suo fatto sapere di non essere in trattative con la banca senese.
Ieri i sindacati avevano espresso la loro opposizione ad eventuali aggregazioni di MPS, un’opzione che a dire il vero circola ormai con insistenza da tempo. Lo stesso presidente della banca Alessandro Profumo le aveva alimentate la settimana scorsa affermando che all’esame vi sarebbero state anche opzioni che avrebbero fatto perdere l’indipendenza di MPS. Nello stesso comunicato diramato per annunciare l’aumento di capitale si riaffermava che la banca avrebbe studiato ogni possibile azione strategica. La banca intanto è uscita oggi dal rosso chiudendo con un più 0,15 a 67 euro.