Firenze – La votazione di ieri, domenica 15 dicembre, ha dato il suo responso: Potere al Popolo! con il 65% dei votanti e delle votanti, ha detto sì all’apertura di una trattativa con Sì Toscana a Sinistra, per “lavorare alla costruzione di una lista unitaria“. La decisione è stata presa con lo strumento abituale per Pap, vale a dire la comunità, in questo caso regionale. Così le 11 assemblee territoriali toscane hanno aperto agli aderenti la consultazione “per decidere se e in che forma, partecipare alle regionali 2020”. Così, a fronte del 65% favorevole alla presentazione di una lista unitaria con Sì Toscana, il 25% ha optato per andare soli, il 7% per non presentarsi e il 3% per aprire al Pci.
“A questo punto si aprirà una trattativa con Sì Toscana a Sinistra – si legge nella nota – lavoro al quale saranno chiamate le nostre coordinatrici e coordinatori nazionali eletti in Toscana. Il mandato conferito dalla base di Potere al Popolo! è quello di lavorare alla costruzione di una lista unitaria che rappresenti – nel programma, nelle forme e nelle candidature – un’alternativa valida tanto al centrodestra quanto al centro sinistra”. Insomma, dicono i rappresentanti di Pap, “che porti in campagna elettorale, nelle piazza, sui media e in consiglio regionale la voce dimenticata di una generazione precaria, di chi non ce la fa, pur lavorando, ad arrivare a fine mese, di chi vede trasferita costantemente la ricchezza che ha prodotto nelle mani di speculatori e aziende private, di chi paga le conseguenze della privatizzazione progressiva della sanità e del trasporto pubblico, di quei territori che rischiano il peggioramento delle condizioni di salute e ambientali a causa di enormi progetti speculativi, di chi è stanco di una politica basata sull’odio che ci spinge a scannarci per poche briciole, mentre la maggior parte della ricchezza viene trasferita costantemente verso l’alto, di chi un lavoro proprio non riesce a trovarlo se non con un ricatto di piccoli lavoretti al nero”.
Non manca anche la critica all’amministrazione uscente: “Gli anni del governatore Rossi hanno notevolmente peggiorato le condizioni di vita degli abitanti della Toscana, e la scelta di Giani, fiduciario di Rossi e presidente del Consiglio Regionale, come successore, rischia di essere un punto di non ritorno per la nostra Regione e le nostre città”.
Un percorso, quello intrapreso da Pap, che non transige sull’impostazione politica dell’eventuale lista unitaria, in cui “la volontà di dare voce e potere al popolo dovrà essere alla base della politica della lista e non dovrà risultare solo nel posizionamento, ma anche nel nome e nel simbolo”.
Rimane ancora un passo da fare: infatti, secondo le regole di Pap!, il fatto che l’opzione dell’interlocuzione con Sì Toscana a Sinistra non abbia raggiunto i 2/3 dei votanti, richiede “un’ulteriore momento di consultazione degli aderenti nel mese di gennaio, in cui le assemblee territoriali ed ogni aderente toscano/a di Pap! potranno mettere a verifica il risultato della trattativa”.
Foto d’archivio