Voto agli anziani: una risposta a Grillo (e a chi tace)

Firenze – La proposta – provocazione di Grillo di togliere il voto agli anziani per il momento non avrà sbocco perché  cambiare la Costituzione è impresa ardua se non c’è in Parlamento un ampio schieramento a favore. Tuttavia  non è  stata una semplice provocazione bensì  il lancio di un’idea che attecchirà sempre più nell’opinione pubblica.

Stanno già facendo presa in vari post, forum e commenti a testate on line le argomentazioni che noi anziani, in quanto meno preoccupati del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni più giovani, saremmo molto meno propensi a sopportare le conseguenze a lungo termine delle decisioni politiche.

Grillo parte dal presupposto che il voto sia indirizzato a difendere esclusivamente i propri interessi egoistici . ..in quanto gli elettori “sono, in larga misura, guidati dal proprio interesse personale”.

Il fondatore di 5 Stelle non tiene conto però che anche noi abbiamo un futuro, se non direttamente, per interposta persona…perché da che mondo è mondo le persone trovano una forma di sopravvivenza ideale nei  figli e nipoti . Ci sta molto a cuore il futuro dei nostri cari  ma anche quello  di tutta la gente, a cominciare proprio dai giovani, di ogni parte del mondo.

E sorrido (amaramente) pensando a cosa avrebbero risposto quegli anziani che fecero la Resistenza e dettero vita alla Repubblica, che furono costruttori del futuro se  qualcuno avesse detto loro che  non  sapevano guardare lontano, oltre la  loro  aspettativa di vita..

Quindi, per noi cresciuti in un mondo più ideologico ma proprio per questo più  attento agli interessi generali, la politica non è solo salvaguardia dei  nostre interessi  individuali e della nostra categoria sociale ma  siamo sensibili alle problematiche e ai bisogni di tutta la comunità e, in particolare, delle nuove generazioni. Il senso alto e nobile della politica non è scrutare i sondaggi e fare provvedimenti  propugnati da chi grida di più, ma operare per costruire il futuro che appartiene a tutti.

Vedo ovunque anziani che si adoperano nel volontariato, che praticano solidarietà che si battono contro l’inquinamento e per la tutela dell’ambiente e che hanno a cuore  la valorizzazione dei beni culturali.  Questa non mi pare  gretta  difesa dei nostri interessi.

E poi, il nostro futuro  sarà anche breve ma  c’è un presente che è importante. La natura ci concedere un simulacro d’immortalità perché non ha programmato a priori la data della nostra morte. Quindi, anche se sappiano che la vita inevitabilmente finisce, possiamo vivere  ogni giorno  pensando che ci sia ancora un domani.

E adesso si vorrebbe invece programmare la nostra morte civile ?  E  Metterci al pari di chi ha perso il diritto di voto per  indegnità?

Ecco perché mi sento offeso da questa provocazione ma anche dal  silenzio di coloro che avevano il dovere di reagire. Soprattutto di quelli che invocano sempre la Costituzione ma, guarda caso, quando si mette in discussione il principio del suffragio universale uno dei capisaldi della Carta costituzionale, tacciono.

E non si dica che la cosa è così improponibile da non meritare risposta. Nella società della comunicazione ogni  “messaggio”  è un seme lanciato  che  se non viene contrastato finisce per attecchire.

Girovagando nel web ho trovato varie adesioni all’idea lanciata da Grillo.  C’è chi ha parlato degli anziani come attaccati alla poltrona e interessati soprattutto all’ aumento del loro patrimonio personale ( forse perché chiedono la rivalutazione delle pensioni medio-basse ? Mah) Altri lamentano quanto  pesino le pensioni nel bilancio dello Stato (quasi fossero una  gratuita elargizione invece che il frutto di contributi previdenziali versati) o di quanto costi il sistema di welfare.

E c’è chi parla di bassa cultura dei tempi andati (?) condita con l’arroganza e l’incapacità di confrontarsi con un mondo che cambia. E’ facile capire che  ignorare  tali voci denota  un’acquiescenza, un silenzio -.assenso   che le farà moltiplicare e crescere d’intensità

Da tempo avevo  messo in guardia contro  il diffuso clima di ostilità nei nostri confronti.   Per questo  penso che  la mossa di Grillo potrebbe avere un seguito. E in un sistema politico attento solo ai sondaggi e alle intenzioni di voto, perdere la capacità elettorale porterebbe alla marginalità  e alla vulnerabilità sociale quando, a esempio,  si discutesse di tagli  al welfare o alle pensioni.

Pertanto, sarebbe stato importante un no deciso da tutto il fronte politico, dai sindacati, dal mondo associativo. Il fatto che solo il centro- destra e Renzi abbiano  replicato a Grillo  mi preoccupa. Parecchio.   A chi tace ricordo che  Talleyrand quando gli  dissero “ça va sans dire” rispose : “ ma se si dicesse sarebbe  meglio” (cela ira encore mieux en le disant ).

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