Manifestazione romana guidata dal leader delle tute-blu, il reggiano Maurizio Landini sotto lo slogan Unions, ennesima protesta contro il jobs Act di Renzi e forse primo atto politico in vista non ancora di un partito ma di una formazione con idee chiare a sinistra questo sì.
«Pensiamo di avere più consenso di quello che ha il governo», ha detto in apertura del corteo Landini. «Vogliamo davvero cambiare questo paese ma rappresentando gli interessi di chi lavora: oggi è una nuova primavera», ha dichiarato. «Il governo e Confindustria vogliono solo rendere il lavoro una merce, come era nell’800», afferma il leader della Fiom. «Renzi stia tranquillo, non siamo qui contro di lui, ma abbiamo l’ambizione di proporre idee per il futuro dell’Italia».
Ci sono tra gli altri Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Rosy Bindi, Stefano Fassina e Nichi Vendola, e la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, che chiede “un piano per il lavoro”.
Netta invece la stroncatura industriale: i sindacati «hanno sicuramente responsabilità» nell’attuale situazione economica dell’Italia «perché hanno frenato tutto». Lo ha sottolineato intanto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, concludendo i lavori della Biennale di Piccola Industria a Venezia. A proposito della manifestazione della Fiom di oggi, il presidente di Confindustria ritiene che «sia l’annuncio dell’avvio di un nuovo progetto politico, ma mi auguro anche che questo nuovo progetto politico sia capace di guardare avanti e non di guardare indietro perché ha già fatto danni continuare a guardare indietro».