Volterra – Ieri mattina la cavalla Ola, 26 anni, ricoverata presso il centro di recupero Italian Horse Protection a Tignano (Volterra), è improvvisamente morta. Le immagini, registrate dalle telecamere di sorveglianza, sono impressionanti: in circa sei minuti la cavalla, che stava pascolando tranuillamente, cade, si rialza, va giù come un sacco la seconda volta e dopo cinque minuti muore. Ma ancora più impressionante è la sequela di morti imrovvise che si sono ripetute da due anni a questa parte, fra i cavalli del centro: altri 17 casi, apparentemente senza spiegazioni scientifiche. Sulla questione l’associazione chiede chiarezza e rapidità di risposte: l’autopsia di Ola è stata affidata all’Università di Pisa. Fra le ipotesi al vaglio, non si esclude quella dolosa, almeno per le prime morti. IHP ha informato l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Pisa e la Asl Toscana Nord – Ovest.
Il decesso avvenuto prima della morte di Ola è quello di Sugar, un cavallo di 25 anni, lo scorso 18 ottobre, sempre al Centro di recupero. Anche in questo caso un decesso improvviso, le cui cause non sono state ufficialmente state rese note. L’autopsia è stata condotta in collaborazione fra l’Università di Pisa e l’IZS, ma i risultati ancora non sono pervenuti.
“Non abbiamo evidenze di eventuali collegamenti fra queste ultime due morti ma non possiamo neppure escludere che ve ne siano – dice il presidente di IHP, Sonny Richichi – ad oggi non abbiamo ancora ricevuto il referto dell’autopsia svolta sul cavallo morto lo scorso 18 ottobre. Come allora, anche oggi abbiamo informato le autorità del decesso improvviso. Chiediamo celerità nelle risposte, perché con quella di oggi salgono a 18 le morti improvvise prive di spiegazione. Senza chiarezza sulla causa delle morti rimane impossibile capire cosa stia succedendo da due anni a questa parte”.