Vitalizi: il codice Boeri. Il Presidente Inps parla di significativo risparmio in caso di cancellazione

Il Presidente Inps parla di “costoso privilegio pensionistico” autoassegnatosi e svela il problema dei versamenti degli oneri figurativi ai parlamentari che prima erano dipendenti…

Non sono solo i vitalizi a costituire un costoso «privilegio» pensionistico che i parlamentari si sono auto assegnati: Tito Boeri a «In 1/2 Ora», su Rai3, segnala anche il problema del versamento degli oneri figurativi direttamente da parte dell’Inps ai parlamentari che prima di assumere la carica erano dipendenti: «Si tratta di circa il 24 per cento della retribuzione, che in alcuni casi l’Inps ha versato per venti o trent’anni».

Il presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale sottolinea come i risparmi possibili siano «non sono pochi soldi: nel giro di una legislatura si sta parlando di qualche decina di milioni di euro» e «i parlamentari sono gli unici a usufruire di questo trattamento di favore». «Trovo scandaloso — aggiunge — che la Camera non abbia ci abbia fornito i dati sui contributi versati dai singoli parlamentari, cariche pubbliche», riferendosi alla legislatura terminata. Poi guarda avanti: «Mi auguro che l’impegno della nuova legislatura sia vero, un primo segnale sarebbe darci queste informazioni per poter fare calcoli trasparenti». E rivela di aver scritto «una lettera al presidente della Camera Fico sul costo dei contributi figurativi».

Il presidente parla anche della legge Fornero e della sua possibile abolizione. Scettico, lo sconsiglia. Sarebbe una mossa che «costerebbe nell’immediato 11 miliardi, nei momenti di maggiore costo 15 miliardi. Aumenteremmo il debito pensionistico sulle generazioni future di 85 miliardi, e ci sarebbero problemi di iniquità per i giovani nel futuro e nell’immediato per chi ha già pagato gli effetti della riforma». Poi gli si chiede un commento sulla proposta del reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle: «Ha fatto presa al Sud, in persone che sono uscite dalla crisi in gravi difficoltà e disagio protratto nel tempo». Secondo lui, «sarebbe un messaggio importante perché al Sud le persone che hanno bisogno di aiuto si rivolgono sempre al politico locale, quello è assistenzialismo ed è un approccio sbagliato». Una proposta, quella del reddito di cittadinanza, che potrebbe costare «fino a 38 miliardi, se vogliamo essere più ottimisti 35 miliardi».

(Corriere online)

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