Visitatori per Expo, Toscana al top per offerta cultura e cibo

Roma –  Secondo i dati elaborati da Jfc, 2 arrivi di stranieri su 3 in Italia in occasione dell’Expo, sono motivati da cultura e cibo. Il 72,7% dei visitatori dall’estero resterà da 3 a 7 giorni nella penisola. La Toscana nella mappa delle vie del gusto elaborata dall’organizzazione agricola Coldiretti, è sul podio  delle regioni con il maggior numero di prodotti tradizionali (463), di agriturismi (4.108) e per i vini Doc/Docg è seconda, con 52 etichette,  solo al Piemonte che ne ha 58. Per i prodotti Dop/Igp (28 etichette) è dietro a Emilia Romagna (39), Veneto (36) e Lombardia (31). Sulla rete associativa di “Campagna Amica” di Coldiretti, conta 569 fattorie associate e sorpassa tutte le regioni con ben 157 mercati contadini.

Due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo la principale motivazione del viaggio in Italia che ha conquistato la leadership mondiale nel turismo enogastronomico grazie a 4.813 prodotti tradizionali censiti dalle regioni, 271 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, 415 vini Doc/Docg, quasi ventunmila agriturismi e oltre 6.600 fattorie dove acquistare direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica. E’ quanto emerge dalla prima mappa sulle vie del gusto elaborata dalla Coldiretti per Expo 2015 dalla quale si evidenzia che il 72,7% degli 8 milioni di visitatori stranieri aggiuntivi previsti rimarrà in Italia per un periodo variabile tra le 3 e le 7 notti secondo l’indagine sul turismo Jfc che ha analizzato le aspettative dei turisti stranieri.

L’offerta enogastronomica – sottolinea la Coldiretti – è capillare lungo tutto lo stivale anche se sul podio sale la Toscana con il maggior numero di prodotti tradizionali, di agriturismi, mentre si colloca al posto d’onore per vini Doc/Docg e al terzo posto per fattorie di vendita diretta.  “E’ questo il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che l’Italia può oggi offrire con orgoglio in occasione dell’Expo”.

A prevalere tra le 4.813 specialità regionali  ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni sono – sottolinea la Coldiretti – i 1.468 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.334 verdure fresche e lavorate, 781 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 487 formaggi, 192 piatti composti o prodotti della gastronomia, 158 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 158 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 146 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Non solo cibo però perché l’Italia – continua la Coldiretti – può contare su ben 871 i parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale dove trovare una occasione di relax, ma anche svolgere attività particolarmente apprezzate all’estero come il biking, il trekking, escursionismo, l’animal watching ed altri sport. Attività spesso offerte anche dagli agriturismi che in Italia – spiega la Coldiretti – hanno qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.

Emerge infatti tra gli stranieri una netta tendenza a preferire alloggi non convenzionali con solo una minoranza del 39% che sceglie alberghi o villaggi, mentre il resto – sottolinea la Coldiretti – si divide tra case in affitto (23%), ospiti di parenti o amici (19%) e il resto in strutture diverse come i 21mila agriturismi (19%), secondo l’analisi Bankitalia sulle presenze in Italia nel 2014. Se Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli sono tra le tappe irrinunciabili, non manca chi tra i turisti stranieri – conclude la Coldiretti – sceglie percorsi alternativi alla scoperta delle produzioni alimentari tipiche, dalle campagne toscane a quelle piemontesi, dall’Emilia alla Puglia fino in Sicilia dove il buon cibo viene abbinato al mare.
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