Santa Fiora – E vedrai Santafior come si cura”, è una delle versioni in cui ci è giunto il verso dantesco che ricorda il paese nel canto VI del Purgatorio della Divina Commedia.
Ogni giorno, a partire da sabato, su Facebook e Instagram il Comune pubblicherà un breve post dedicato a uno dei luoghi della cultura e della memoria del centro storico, per una visita virtuale collettiva e un momento di riflessione e riappropriazione del ricco patrimonio culturale santafiorese, che non possiamo in questo momento visitare di persona.
Testi e immagini sono tratti dalla cartellonistica virtuale realizzata per il Comune dal gruppo di archeologi fiorentini diretto da Michele Nucciotti e di cui fanno parte Marianna De Falco, Diletta Bigiotti e Ambra Ulivieri, l’architettura tecnologica è stata realizzata da Alfonso Fiorentino.
Pulpito della Pieve delle Sante Flora e Lucilla
Edificata a partire dal 1382 sui ruderi del palazzo del conte Giovanni Aldobrandeschi, la pieve conserva una straordinaria raccolta di opere in maiolica di Andrea della Robbia, fatte eseguire da Guido Sforza forse in occasione della visita di papa Pio II a Santa Fiora, nel 1463. Il rosone duecentesco proviene probabilmente dalla chiesa di San Leonardo, che si trovava in piazza di Castello. La pieve attuale sostituì nel Quattrocento la pieve vecchia, situata fuori dal centro storico e andata distrutta in un incendio. Fu allora che venne commissionato il prezioso reliquiario delle sante Flora e Lucilla.