Firenze – A conclusione ieri a Firenze dei lavori della Conferenza nazionale degli assistenti sociali, intitolata “Violenza istituzionale”, il presidente dell’ordine Gianmario Gazzi ha sintetizzato: “La violenza dello Stato, in ogni sua forma, come abbiamo evidenziato anche oggi, riguarda molti. Tanti professionisti, tante strutture, enti, ministeri: di Giustizia, Lavoro e politiche sociali, Famiglia, Interno, Salute, Disabilità, Istruzione e università, Economia”.
Dall’Ordine che ha organizzato il convegno in Oltrarno, proviene anche la richiesta al Governo di “un tavolo istituzionale a Palazzo Chigi. Per capire, prevenire, intervenire, cambiare”.
La violenza istituzionale, aggiunge Barbara Rosina, vicepresidente dell’Ordine, si trova “nelle carceri, nelle aule dei tribunali, nei comportamenti violenti delle forze dell’ordine, nella gestione dei migranti, nelle strutture di ricovero delle persone con problemi di salute mentale o di tossicodipendenza, nel servizio sociale. Ogni comunità professionale, quando viene conclamata una forma di violenza addebitabile a un proprio membro, dovrebbe schierarsi dalla parte della vittima e non coprire mai un colpevole”.
Dunque, ha sottolineato Rosina, “perché l’Autorità non faccia ingiustizia, servono formazione, risorse, informazione, semplificazione”, perché “nessuno può dire io non c’entro. E non lo diciamo neanche noi, assistenti sociali”.