La casa dovrebbe essere un rifugio, un luogo sicuro dove sentirsi protetti. Eppure, per troppe donne, le mura domestiche si trasformano in una prigione di paura e violenza. I dati del 3° Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Censis-Verisure fotografano una realtà preoccupante: nel 2023 si sono registrati 25.260 casi di maltrattamenti contro familiari e conviventi, un incremento del 2,8% rispetto al 2022, mentre i casi di stalking e atti persecutori raggiungono addirittura un +4,6% a/a, a 19.538.
Nonostante il calo dell’1% degli episodi di violenza sessuale, a 6.231 e del 10% di omicidi con vittime donne, a 117 rispetto ai 126 casi del 2022, i numeri mettono in luce una situazione di emergenza che non accenna a placarsi.
L’Osservatorio evidenzia, infatti, come la percezione di sicurezza per le donne sia un tema delicato per le donne. Il 29,2% di loro dichiara di avere paura a stare sola in casa di notte, contro il 14,7% degli uomini, mentre il 42% teme di uscire lasciando l’abitazione incustodita. Un dato particolarmente preoccupante se si considera che oltre un terzo dei nuclei familiari è composto da persone sole, in maggioranza donne anziane (il 71,7% delle persone che vivono da sole sono donne).
La ricerca sottolinea inoltre come il 69,2% delle chiamate al numero verde antiviolenza 1522 riguardi violenze avvenute all’interno delle abitazioni, confermando che la violenza di genere si consuma spesso tra le mura domestiche, per mano di persone di cui le vittime si fidano. Un contesto che amplifica il senso di vulnerabilità e rende ancora più difficile chiedere aiuto.
Per contrastare in modo efficace il fenomeno della violenza domestica e assicurare una gestione tempestiva e sensibile delle chiamate SOS da parte delle donne in difficoltà, Verisure rafforza il proprio impegno al fianco di Differenza Donna, una delle principali associazioni italiane nel settore. Grazie a questa collaborazione, avviata nel 2022, le Guardie Giurate della Centrale Operativa Verisure—attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7—ricevono una formazione specifica per rispondere in modo adeguato e professionale alle esigenze delle vittime di violenza. Da gennaio 2024, sono state 23 le chiamate di SOS alla Centrale Operativa da parte di donne in pericolo.
Questo progetto è stato progressivamente esteso a tutto il personale che lavora in prima linea con i clienti e ad altre aree della popolazione aziendale per informare e sensibilizzare sulla tematica, nella convinzione che le aziende abbiano un importante ruolo, potere e responsabilità sociale: possono essere promotrici di valori positivi, fare da attivatore di cambiamenti comportamentali, e da cassa di risonanza di abitudini per rompere stereotipi.