Prato – Sul tema del contrasto alla violenza di genere è sempre alta l’attenzione del Governo e del Ministero delle Pari Opportunità.
E’ stato presentato il documento del Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021/2023 voluto dalla Ministra Elena Bonetti, cui l’UPI (Unione Province Italiane) ha partecipato con una serie di contributi in diretta streaming ieri 21 luglio con la consigliera di parità Paola Tassi presso la sede della Provincia di Prato in via Ricasoli.
Tanti gli interventi da tutta Italia che hanno sottolineato l’importanza di finanziare la rete antiviolenza, di sostenere tutte le misure di protezione e accoglienza ma soprattutto investire in finanziamenti più veloci per i centri antiviolenza e le case rifugio, semplificando le procedure e aumentando le risorse. Questo perché la finalità del Piano Strategico ha come presupposto quello di ridurre sempre di più i margini tra gli obiettivi che si vogliono raggiungere e la vita reale delle donne, coinvolgendo tutte le istituzioni: Governo, Regioni, Province e Comuni. Occhio dunque alle modifiche normative in fatto di prevenzione e aiuto, ma il vero cambio di passo dovrà essere culturale.
E così via libera ad informazione e sensibilizzazione al contrasto alla violenza sulle donne partendo dai giovani nelle scuole fin dalla primaria ma con particolare attenzione alla secondaria superiore, perché è dalla istituzione scolastica che passa il coinvolgimento delle famiglie e delle comunità. Toccherà alle istituzioni territoriali e in special modo alla Provincia, che per legge (56/14) ha tra le sue funzioni fondamentali “il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale” e “la promozione delle pari opportunità” sul territorio di sua competenza.
Riguardo alla Provincia di Prato la consigliera Tassi, ha sottolineato l’importanza della rete nel territorio. “Nel novembre del 2018 è stato approvato dalla Giunta comunale il Protocollo d’Intesa per il contrasto alla violenza sulle donne. I firmatari insieme al Comune di Prato: Provincia di Prato, Comuni di Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio, Procura della Repubblica, Azienda USL Toscana centro, SDS Area Pratese e Miur sede di Prato – Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana XI ambito territoriale di Prato e Pistoia sede di Prato”.
“Nel luglio 2020 nella Sala Spedalinghi del Vecchio Ospedale di Prato si è riunita la Giunta Esecutiva della Società della Salute per firmare un Atto di Impegno tra l’Azienda USL Toscana Centro e le Società della Salute Area Pratese per la continuità assistenziale post dimissioni pronto soccorso delle persone vittime di violenza che entrano nel percorso Rete Codice Rosa”. Sono circa 21mila gli accessi nei pronto soccorso registrati in otto anni nell’ambito del progetto Codice Rosa della Regione Toscana).
A Prato, nel 2020 il centro antiviolenza La Nara ha registrato 427 donne assistite in un percorso personalizzato di uscita dalla violenza. Si tratta del numero più alto degli ultimi tre anni: nel 2018 il centro aveva avviato un totale di 385 percorsi; nel 2019 erano state sostenute 412 donne.Essendo quello della violenza un problema complesso che ha aspetti e ricadute in ambito sanitario, economico, legale e culturale è scaturito dal Piano Strategico Nazionale che un approccio integrato e multidisciplinare è necessario unitamente ad un coinvolgimento territoriale con tutti gli enti competenti, così da contrastare l’uso della violenza nei rapporti interpersonali e garantire soccorso e sostegno alle vittime.
Nel territorio della provincia di Prato da anni le istituzioni si sono dimostrate sensibili al fenomeno promuovendo e aderendo a reti di collaborazione.La costituzione di una “rete”, già attiva dal 2010 ha permesso di attivare l’immediato intervento dei soggetti, così da intercettare il fenomeno e di approntare strategie adeguate ed efficaci per il suo contrasto, insieme a strumenti di tutela delle vittime di violenza