Prato – Nell’ambito delle iniziative del contrasto alla violenza di genere arriva a Prato, promossa dal Tavolo delle Pari Opportunità e dall’intera Giunta del Comune di Prato, “vetrofanie”, ovvero adesivi recanti il numero antiviolenza 1522 che verrà esposto sulle vetrine dei pubblici esercizi, artigianali, ma anche nei luoghi di lavoro e fabbriche della città. Un segnale che va nella direzione di un ulteriore aiuto alle donne in stato di fragilità all’interno di una rete territoriale che è già molto attiva nel comprensorio pratese. Negli anni infatti il centro antiviolenza La Nara di Prato ha costituito una realtà di sostegno in collaborazione con il Codice Rosa, il Tribunale, le Forze dell’Ordine: Polizia e Carabinieri,unitamente ad un’associazione antiviolenza di carattere nazionale, la Senza Veli sulla Lingua presente al Tavolo Tecnico del Ministero Pari Opportunitá.
Per l’assessora alle Pari Opportunità Ilaria Santi “l’obbiettivo è quello di distribuire le vetrofanie a tutti quei negozi ed esercizi commerciali della nostra città perchè tutte le donne possano conoscerlo, evitando come troppo spesso accade che si raggiunga l’apice della violenza.Spesso poi diamo per scontato che le persone conoscano cose che a noi possono sembrare banali, quando invece il piccolo gesto di attaccare un adesivo potrebbe salvare una vita.”
“Con l’assessore Santi ci è sembrato molto importante coinvolgere le associazioni di categoria per divulgare il più possibile il numero 1522, vogliamo infatti mandare il messaggio che le donne pratesi non sono sole – ha invece commentato l’assessora alle Attività Produttive Benedetta Squittieri – in questo senso ci fa piacere che le associazioni di categoria siano al fianco del Comune in questa battaglia”. Presenti le rappresentanti di Confartigianato Imprese Prato, CNA Toscana Centro, Confesercenti Prato, Confcommercio di Pistoia e Prato, Confindustria Toscana Nord oltre le varie associazioni coinvolte nel progetto, da sempre sensibili sul tema del contrasto alla violenza sulle donne con iniziative di diffusione ed aiuto proprio in relazione alla drammatica attualità. In quest’ottica importante è il segnale che arriva dal Tribunale di Milano che su proposta del Questore di Monza e della Brianza, ha imposto ad un trentenne accusato di stalking, il ricorso del dispositivo del braccialetto elettronico “d’urgenza”.
“È il primo caso in Italia che vede applicato il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne, entrato in vigore il 9 dicembre, voluto dalla ministra per le pari opportunità Eugenia Roccella, -così il Consigliere di Corte d’Appello di Roma Valerio de Gioia, “assegnato” a Commissione Parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio. “Una grande novità perché adesso c’è la possibilità di applicare il braccialetto elettronico anche alle misure di prevenzione che sono misure di polizia adottate dal Questore e convalidate dall’autorità giudiziaria. L’importanza è legata al fatto che si tratta di una misura che colpisce i reati spia, o sentinella spesso sottovalutati e che poi sono alla base invece di quell’escalation che sfocia nel femminicidio”.