L’indagine della Fra "Fundamental Rights Agency" dell'Unione europea, la più grande mai condotta nel mondo sulla violenza contro le donne, porta risultati rappresentativi sia a livello nazionale sia a livello di UE: ha intervistato oltre 42 000 donne dei 28 Paesi membri Ue, 1500 donne intervistate per ogni paese (eccetto in Lussemburgo, dove le intervistate erano 900), con una età compresa tra i 18 e i 74 anni al momento dell’intervista e selezionate casualmente alle quali è stato chiesto di raccontare l'esperienza personale di violenza fisica, sessuale e psicologica, inclusa la violenza domestica. Oltre a rivelare l’ampia diffusione del fenomeno della violenza contro le donne in età adulta, la relazione presenta altresì casi di violenza fisica e sessuale subite dalle donne durante l’infanzia. Lo spaccato più agghiacciante del fenomeno è tutto racchiuso in questi dati: il 33 % delle intervistate ha vissuto esperienze di violenza fisica o sessuale durante l’infanzia ad opera di un adulto; il 22 % ha subito violenza fisica e/o sessuale da parte del partner, il 55 % delle donne ha subito una qualche forma di molestie sessuali: il 32 % di tutte le vittime di molestie sessuali ha riferito che l’autore era un superiore, un collega o un cliente. Infine il 67 % non ha portato denuncia alla polizia o ad altre organizzazioni l’episodio di violenza più grave da parte del partner. E' il Cospe, focal point italiano per la tutela dei diritti umani nel mondo, a divulgare l'indagine della Fra “Violenza contro le donne: sempre e ovunque”.
L’indagine evidenzia come i responsabili politici devono essere più consapevoli dell’entità della violenza contro le donne e garantire misure di contrasto al fenomeno, non solo a livello teorico, ma anche pratico, le quali rispondano effettivamente alle esigenze e ai diritti di tutte le vittime della violenza. E chiarisce l’esigenza da parte di diverse categorie, compresi i datori di lavoro, gli operatori sanitari e i fornitori di servizi Internet, di adottare misure di contrasto alla violenza contro le donne. L'Agenzia europea nella sua relazione spiega come "la legislazione di tutti gli Stati membri dell’UE dovrebbe trattare lo stupro all’interno del matrimonio allo stesso modo degli altri episodi di stupro e contrastare la violenza domestica tenendo conto che si tratta di una questione che preoccupa seriamente l’opinione pubblica". E allo stesso tempo stimola gli Stati membri dell’UE a rivedere l’attuale ambito delle risposte legislative e politiche alle molestie sessuali, riconoscendo che tale fenomeno può verificarsi in vari contesti e avvalersi di mezzi diversi, come Internet o i cellulari.
“I dati di questa indagine non possono e non devono essere ignorati. L’indagine della Fra mostra che la violenza fisica, sessuale e psicologica contro le donne è una violazione dei diritti umani diffusa in tutti gli Stati membri dell’UE”, ha affermato il direttore della FRA Morten Kjaerum. “L’ entità enorme del problema evidenzia che la violenza contro le donne non si ripercuote solo sulla vita di alcune di esse, ma incide ogni giorno sulla società nel suo complesso. Pertanto, i responsabili politici, la società civile e gli operatori attivi in prima linea sono tenuti a rivedere le misure volte a contrastare tutte le forme di violenza contro le donne, ovunque esse avvengano. Dall’indagine emerge la necessità di rafforzare le misure esistenti per contrastare la violenza contro le donne”.
La Fra avanza una serie di proposte agli Stati Ue per aiutare, sulla base dell'oggettività del fenomeno, i responsabili politici nazionali e europei ad elaborare e soprattuitto ad attuare misure generali di prevezione e contrasto alla violenza contro le donne. Tra queste anche la rattifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ossia la Convenzione di Istanbul (approvata dal Comitato dei ministri dei paesi del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011, aperta alla firma dall'11 aprile 2011), che l'Italia ha rattificato nel giugno del 2013. Inoltre – sostiene la Fra – la polizia e gli altri servizi competenti dovrebbero essere formati al fine di riconoscere e comprendere l’impatto della violenza psicologica sulle vittime per garantire che siano riconosciute, registrate e contrastate tutte le forme di violenza contro le donne (e le ragazze) nei vari contesti, e la polizia dovrebbe essere invitata a riconoscere e indagare regolarmente sui casi rilevanti di stalking virtuale e di violenza online.
I risultati dell'indagine
Il 33 % delle donne intervistate ha subito violenza fisica e/o sessuale dall’età di 15 anni. Questo dato corrisponde a 62 milioni di donne, il 22 % ha subito violenza fisica e/o sessuale da parte del partner; il 5 % di tutte le donne intervistate è stata vittima di stupro; quasi una donna su 10 che hanno subito violenza sessuale da persone diverse dal proprio partner indica che nell’episodio più grave era coinvolto più di un autore della violenza; il 43 % ha subito qualche forma di violenza psicologica da parte di un partner precedente o attuale, come per esempio l’umiliazione pubblica, l’obbligo di non uscire di casa o a rimanere rinchiusi, la costrizione alla visione di materiale pornografico e minacce di violenza; il 33 % ha vissuto esperienze di violenza fisica o sessuale durante l’infanzia ad opera di un adulto; il 12 % ha vissuto esperienze di violenza sessuale durante l’infanzia, di cui la metà da parte di uomini che queste non conoscevano nemmeno. Queste forme di violenza in genere coinvolgono adulti che mostrano i propri genitali o toccano le parti intime o i seni della bambina.
Il 18 % delle donne ha rivelato di essere stata vittima di comportamenti e atti persecutori, come lo stalking, dall’età di 15 anni e il 5 % nel corso dei 12 mesi precedenti l’intervista. Questo dato corrisponde a 9 milioni di donne. Il 21 % delle donne che hanno subito stalking ha dichiarato che tale comportamento è durato oltre 2 anni;
L’11 % delle donne ha subito avance inopportune sui social network oppure ha ricevuto messaggi di posta elettronica o SMS con riferimenti sessuali espliciti; il 20 % delle giovani donne (18-29 anni) è stato vittima di tale violenza online;
Il 55 % delle donne ha subito una qualche forma di molestie sessuali. Il 32 % di tutte le vittime di molestie sessuali ha riferito che l’autore era un superiore, un collega o un cliente.
Le altre proposte dell'Agenzia Ue per i diritti fondamentali (Fra), per prevenire e contrastare la violenza contro la donna
– la polizia, gli operatori sanitari, i datori di lavoro e i servizi specialistici di sostegno alle vittime devono essere formati, finanziati adeguatamente e ricevere le competenze necessarie per assistere le vittime;
– Internet e i social network dovrebbero assistere attivamente le vittime di molestie virtuali nella denuncia della violenza ed essere incoraggiati a limitare comportamenti indesiderati;
– sono necessari servizi specialistici di sostegno per rispondere alle esigenze delle vittime che provano sentimenti negativi a seguito della vittimizzazione, tra cui il senso di colpa e la vergogna;
– le campagne e le misure di contrasto riguardanti la violenza contro le donne devono essere dirette sia agli uomini sia alle donne. Gli uomini devono essere coinvolti positivamente in iniziative che trattano la questione di come alcuni uomini utilizzano la violenza contro le donne;
– vi è una chiara esigenza di migliorare e armonizzare la raccolta dei dati sulla violenza contro le donne, sia all’interno degli Stati membri dell’UE sia tra questi.