Firenze – Nel pomeriggio del 14 giugno scorso un giovane 15enne fiorentino era stato aggredito e rapinato da due coetanei in via Domenico Maria Manni. Il ragazzo, mentre percorreva a piedi via del Madonnone, vistosi seguito dai due, aveva affrettato il passo, cercando temporaneo rifugio all’interno di un bar, salvo poi essere fermato poco distante dei due giovani – uno dei quali già conosciuto dalla vittima – che gli avevano intimato di consegnargli il marsupio che portava a tracolla. Il giovane, intimorito, non aveva opposto resistenza e aveva consegnato il suo marsupio dal quale i due sottraevano una paio di auricolari wireless e una banconota da 20 euro. Per quei fatti, a seguito delle indagini condotte dei Carabinieri delle Stazione di Firenze Campo di Marte, un 16enne e un 17enne già noti alle forze dell’ordine, erano stati sottoposti, poco prima di Ferragosto, alla misura cautelare delle prescrizioni per orientarne il percorso rieducativo: in particolare per i due minorenni era scattato l’obbligo di dedicarsi ad attività di studio a corsi di formazione professionale, partecipare ad attività di educazione alla legalità, svolgere attività di utilità sociale e, soprattutto, non avere contatti con la persona offesa né uscire di casa dalle 20 alle 7 del giorno successivo di ogni giorno.
Neanche una settimana dopo la notifica della misura, gli stessi militari dell’Arma, impegnati nel controllo, hanno riscontrato che il 16enne aveva violato l’obbligo di permanenza in casa dalle 20 alle 07, violazione riscontrata in ulteriori due circostanze. questo motivo, informata l’Autorità Giudiziaria, per il giovane era scattata la misura più afflittiva della permanenza in casa, ovvero l’equivalente degli arresti domiciliari dei maggiorenni. Erano passati appena due giorni dalla notifica del nuovo provvedimento cautelare, quando gli stessi Carabinieri della Stazione di Firenze Campo di Marte, durante uno dei controlli quotidianamente svolti nell’ambito dei servizi di pattuglia, accertavano che il giovane 16enne aveva violato la misura uscendo di casa e rendendosi temporaneamente irreperibile.
Questa ulteriore circostanza, ha determinato da parte dell’autorità giudiziaria l’emissione di un’ulteriore ordinanza di aggravamento della misura in atto, sostituita con il collocamento in comunità. In forza di tale provvedimento, nella giornata di ieri, i militari, rintracciato il giovane, lo hanno condotto alla comunità socio-educativa “Libera Mente Giovani” di Ponte Buriano (AR), dove dovrà permanere fino alla fine di dicembre e da cui non potrà allontanarsi. Il giovane, infatti, in caso di allontanamento dalla struttura, rischia di finire in carcere.