Vinitaly edizione 2016

Il profilo emozionale del consumatore di vini…

vinitaly-276265.660x368Numerose le case vitivinicole reggiane in partenza per l’edizione 2016 di Vinitaly, appuntamento di riferimento per gli operatori del settore in programma da domenica a Verona presso i padiglioni di Veronafiere.

I numeri relativi alla presenza di espositori e visitatori, il giro di affari, le prospettive di questo comparto ecc, li trovate con precisione a due decimali ovunque, dal sito ufficiale della manifestazione www.vinitaly.com ad una miriade di altri siti, blog e pubblicazioni di settore, quindi non staremo a ripeterli anche in questa sede.
Quello che mi preme fare è invece descrivere l’atmosfera di questo evento a chi non ci sia mai stato, provare a spiegare il clima che, edizione dopo edizione, si respira a quella fiera. Partiamo con il dire che Vinitaly a parere dello scrivente autore, è senz’altro la fiera più bella che ci sia. Ho cercato giri di parole un po’ più raffinati ma non mi viene niente di più efficace. Per lavoro frequento molte fiere e l’atmosfera gioiosa che si respira a Vinitaly non si trova da nessun’altra parte. E non è solo per via dell’alcool di gran qualità che si beve in loco, che in genere aiuta a sbilanciarsi con questo genere di giudizi…
Il fatto è che mi sembra di poter constatare che una fiera assuma il carattere dei suoi frequentatori e viceversa, dev’essere così: alla raffinata fiera della piastrelle troviamo squadrati manager tirati a lucido, alla robusta fiera dell’agricoltura troviamo persone schiette e concrete, alla impalpabile fiera dell’informatica, troviamo gente con la testa tra le nuvole che parla in codice decifrabile solo con l’apposito manuale di istruzioni. Se ci fosse la fiera dei ragionieri, troveremmo probabilmente gente in grigio con il registro dare avere sotto braccio al posto dell’agendina. Ma il Vinitaly è diverso: la gente sorride. La gente si intende con uno sguardo, levate di calici tra sconosciuti suggellano istanti di perfetta intesa che si perdono nella corsia ma che importa, questa complicità si rinnova stand dopo stand con nuovi amici di degustazione.
Ci trovi disponibili per l’assaggio, raffinatissimi spumanti a fianco di vinelli da osteria ma in ogni caso l’oste, cioè il produttore presente con il suo stand, ve lo offrirà come se fosse il nettare degli dei, l’annata perfetta, il lotto irripetibile: in fondo si tratta del frutto di anni di fatica e di una sapienza sedimentata per generazioni e affinata in botti speciali; ah, come la raccontano bene la storia dei loro vini, poesia che arricchisce anche il gusto.. Quel momento, il versare dalla bottiglia al calice perché tu possa assaggiare ed apprezzare, è uno slancio di orgoglio del produttore, vuol farti davvero sentire quanto sia speciale il suo vino, e non necessariamente per venderti la bottiglia, è più una questione personale. E mentre sorseggi, in genere ti guarda e tu non puoi fare altro che ringraziarlo sentitamente anche se in fondo magari quel vino non era niente di speciale. Ma era speciale il modo, la cornice, il rituale e allora tutto diventa buono e apprezzabile.
E’ così che nell’edizione scorsa ho voluto raccogliere il profilo emozionale del consumatore di vini, facendone uno studio sociologico che verrà ripetuto anche questo e il prossimo anno: emergono profili idealtipici del “bevitore”che vanno dal “corposo” al “fruttato”, dal “frizzante” al “meditativo”, dal “leggero” al “secco”, e via dicendo. E per ognuno di questi profili di consumatore, abbiamo individuato il vino più adatto, la comunicazione pubblicitaria più calzante, il modo di presentare il prodotto più efficace per intercettare i suoi gusti. Un lavoro pionieristico condotto grazie all’innovativo strumento www.suggestionpot.com i cui risultati verranno pubblicati dopo le dovute elaborazioni: nei feedback qualitativi ed emozionali raccolti tra i partecipanti, oltre a qualche poesia e filastrocca ispirata dal tema del buon bere e a qualche suggerimento utile per gli organizzatori, gli aggettivi più usati fanno riferimento alla gioia, alla spensieratezza, al buon vivere. Risulta essere una fiera che oltre a una importante funzione commerciale ha anche evidentemente una altrettanto importante funzione rigenerativa e corroborante per lo spirito di chi partecipa. Sarà poi interessante confrontare il profilo emozionale del frequentatore di Vinitaly con il profilo del frequentatore di altri eventi e vedere se davvero, Vinitaly, è la fiera più bella che ci sia o se è solo un’impressione del vostro reporter preferito, qui a vostra disposizione per ogni informazione.
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