Vinci, concluso il restauro della Rocca

Vinci – Restituita finalmente al suo splendore la Rocca dei Conti Guidi, sede del Museo Leonardiano. Nelle scorse settimane, infatti, si sono conclusi i lavori di restauro dei paramenti murari, eseguiti dalla ditta Piacenti di Prato sulla base del progetto realizzato dallo Studio Jaff Associati, e oggi sono stati presentati al pubblico dall’Amministrazione comunale.

L’intervento rappresenta l’ultima tappa del percorso di restauro del castello di Vinci avviato negli ultimi anni. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, gli assessori comunali ai Lavori pubblici e alla Cultura, Daniele Vanni e Paolo Santini, il docente dell’Università degli Studi di Firenze, Andrea Vanni Desideri, il direttore dei lavori di restauro, Alessandro Jaff, e il funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Gabriele Nannetti.

“Con questo profondo restauro – afferma l’assessore Santini – abbiamo voluto riconsegnare alla comunità vinciana uno dei simboli della storia e della cultura stessa di Vinci e dei suoi abitanti. Ai visitatori riconsegnamo un esempio di conservazione calata nell’uso attuale e quotidiano del contenitore che giornalmente essi utilizzano e della cui bellezza fruiscono. Il castello, adesso completamente rinnovato nell’aspetto e nella sostanza, torna a essere elemento di forte attrattiva turistica e culturale – sottolinea Santini – anche indipendentemente dal suo contenuto. Siamo pronti per l’avvio della nuova stagione turistica”.

I lavori sono serviti principalmente per la messa in sicurezza e per il consolidamento delle mura del castello, che presentavano condizioni di degrado diffuso e che hanno provocato la caduta di frammenti, in certi casi di dimensioni tali da costituire un potenziale pericolo per i visitatori. In alcuni punti dei paramenti più antichi, gli agenti atmosferici avevano causato il disfacimento dei giunti di malta e, penetrando all’interno delle murature, ne avevano minato la capacità portante. Le merlature di una parte del muro di cinta mostravano fenomeni di instabilità, soprattutto a causa della perdita di coesione della malta. Inoltre, è stata eseguita, con un intervento altamente specializzato, la cerchiatura della torre tramite catene in acciaio inox, ed è stata consolidata la cella campanaria con la tecnologia degli ancoraggi iniettati con calza (tecnologia Bossong). Entrambi questi ultimi interventi, completamente integrati e non visibili all’esterno, hanno permesso di mettere in sicurezza la torre e la cella campanaria.

La spesa complessiva dell’opera è stata di 480mila euro, di cui 250mila a carico del Comune e 230mila della Regione Toscana. Il progetto di restauro e consolidamento è stato redatto in conformità alle “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – allineamento alle nuove Norme tecniche per le costruzioni” del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e agli esiti dell’analisi sulla vulnerabilità dell’edificio.

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