Vince la Juve, ma la Viola esce di scena a testa alta

Firenze – A testa altissima. La Fiorentina esce sconfitta 2-1 dal Franchi contro gli odiati rivali di sempre della Juventus dopo una partita spettacolare giocata alla grande dai viola. Peccato perché finalmente si sono rivisti lampi che incantavano nella prima parte di stagione con giro palla veloce, verticalizzazioni e pressing alto. E contro la Juventus, prima della classe e in stato di forma impressionante in una continuità di risultati da record, la squadra di Sousa ha dato tutto ottenendo zero punti e gli applausi convinti dei suoi tifosi.

Partite così se ne vedono poche, con un altalena di emozioni degna dei migliori thriller: dopo il vantaggio nel primo tempo di Mandzukic alla prima azione bianconera, i viola erano riusciti a rimontare con Kalinic, abile a superare Buffon, vero protagonista della gara già fino a quel momento con almeno due parate importanti. Ma il grido del Franchi viene rotto in meno di un minuto e mezzo dal subentrato Morata che complice una difesa viola ancora imbarazzante, segna il gol che probabilmente consegnerà domani lo scudetto ai bianconeri.

Ma non è nulla, perché ancora Kalinic si procura un rigore al 90esimo che lui stesso decide di battere: Buffon para e poi compie un altro miracolo sulla respinta di Bernardeschi. Sembra finita ma la sfortuna oggi ce l’ha con i viola che al 94esimo colpiscono una traversa sempre con Kalinic. Un ottima Fiorentina che ha da recriminare per un gol valido annullato a Bernardeschi nel primo tempo e un rigore su Alonso non fischiato.

Per molti è “la solita Juve”, ma la sostanza è che i viola incocciano in un’altra sconfitta che può mettere a rischio il quinto posto, vista la partita più che abbordabile di domani del Milan a Verona. Sousa parla della gara e del futuro:”In queste partite le emozioni regalano energie extra. La cosa più bella per me è aver visto continuità rispetto a quello che abbiamo fatto durante la stagione. Abbiamo messo in difficoltà i bianconeri facendo il nostro gioco. Voglio creare una cultura vincente a Firenze, con un gioco basato su possesso palla e intensità. I miei giocatori possono ancora crescere molto. Durante un campionato è difficile esprimersi sempre così, ma dobbiamo tutti puntare a questo livello di gioco. Questo ti consente di creare una cultura del lavoro che può permetterti di vincere anche due, tre campionati consecutivi. Per vincere però dobbiamo alzare l’asticella. Abbiamo dato tutti il massimo, ora dobbiamo continuare a crescere. Oggi abbiamo dimostrato che ci stiamo avvicinando a una società del calibro della Juventus. E’ stato molto importante per me competere con gli allenatori italiani, che ti studiano e ti creano difficoltà. Ho lavorato fin dall’inizio con massima concentrazione, spendendo tante energie, credo sia normale accusare un po’ di stanchezza”.

Pradè a fine gara non fa giri di parole:”Che sculo. Peccato davvero, la reazione che ci aspettavamo è arrivata perché la squadra è uscita a testa alta dal campo. Nessuno però riuscirà a dormire stanotte. Queste sono ferite nel calcio. Io però sono orgoglioso di questo gruppo. L’atteggiamento è una cosa fondamentale ma non riesco mai a dire a questa squadra che manchi qualcosa sotto l’aspetto del sacrificio: può mancare l’episodio, ma sotto il profilo del sudore e la professionalità non posso dire nulla a questi giocatori. I nostri giocatori sono atleti seri. Peccato per il gol annullato, era un episodio che avrebbe potuto dare un altro senso alla gara: la Juve è una squadra fortissima e dopo lo svantaggio si sarebbe aperta molto di più, avrebbe cambiato tutto. Adesso pensiamo al Chievo, dobbiamo prendere la motivazione da dentro di noi: dobbiamo ripartire da quanto buono fatto oggi, sotto il profilo tecnico della squadra non ho dubbi ma questa resterà una sconfitta pesante”.

Sul futuro Se Sousa resterà? Noi viviamo in modo molto sereno questa situazione perché stiamo programmando la prossima stagione. I bilanci si fanno alla fine”.

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