Maria Elena Boschi (MEB) ha concluso sabato sera il trittico di ospiti toscani alla Festa dell’Unità di Villalunga: il Sottosegretario ha incontrato il ‘popolo dem’ dopo il ministro Luca Lotti (martedì) e dopo Matteo Renzi in persona (giovedì), confermando le impressioni maturate nelle serate precedenti, cioè che il renzismo abbia ancora un forte radicamento tra i fedelissimi del Pd ma anche che lo Zenit sia passato per tutti i membri del “cerchio magico”.
Diversi applausi e richieste di autografi e selfie per Maria Elena Boschi, ma senza quell’entusiasmo che aveva contraddistinto l’ascesa al potere dei giovani del Rottamatore. Per Lotti e Boschi non si sono visti molti big del partito locale, mentre da Renzi si sono presentati in tanti, in particolare sindaci, parlamentari e amministratori in genere che hanno velleità per le prossime elezioni politiche.
Alla riduzione del tradizionale omaggio dei politici locali, ha fatto da contraltare l’affetto della base: chi è venuto a seguire Lotti, Renzi e Boschi ha ripetutamente invitato i tre ad andare avanti e li ha coccolati con applausi e (solo per Boschi e Renzi) file per autografi e foto.
Boschi in particolare ha parlato molto di lavoro, sottolineando la bontà della riforma che ha visto l’abolizione dell’articolo 18. Il tutto con un pensiero rivolto a Bruxelles: “Si deve credere all’Europa – dice Boschi – anche nel momento in cui è più difficile rilanciare questa idea, anche e soprattutto dopo la Brexit. Chi, come Lega e Cinque Stelle propone semplicemente di uscire dall’Europa, prospetta soluzioni per i cittadini. Noi continuiamo a credere ai valori che sono alla base dell’Europa, chiediamo però che l’Europa cambi. Pensiamo che si debba rilanciare sul tema dell’occupazione: la risposta che l’Europa deve dare è ‘lavoro, lavoro, lavoro’, soprattutto per i giovani, non solo austerità. Il modello che c’è stato fino ad oggi non ha funzionato”.
Secondo Boschi occorre che il Pd porti avanti la stagione delle riforme voluta da Matteo Renzi: “Non si può che rispettare il risultato molto netto del referendum istituzionale. D’altra parte pensiamo che si debba anche saper rischiare se si pensa che i progetti in campo siano buoni. Ora è molto difficile immaginare una nuova stagione di riforme come quella, bella appassionante ed entusiasmante. Si è creato uno scenario che va probabilmente verso il proporzionale, con cui sarà difficile fare riforme così incisive e profonde come quelle che avevamo immaginato per rendere il sistema più stabile e più semplice nel rapporto tra lo Stato e le Regioni. Penso anche – ha precisato Boschi – che sia compito del Pd portare avanti quel progetto di rinnovamento del paese, che noi riteniamo fondamentale per dare risposte ai nostri cittadini”.
Tra i passaggi più apprezzati dal pubblico, quello che richiama ad una maggiore unità interna del Pd: “Consentitemi una battuta sul Pd con una metafora calcistica: l’importante è che si discuta nello spogliatoio e che poi in campo si giochi insieme. Occorre che si superi un po’ questa litigiosità e animosità, non si vincono le partite se non ci si passa la palla”.