Firenze – Polemica dietro l’angolo, per Villa Basilewsky. A innescarla, una recente dichiarazione, fatta a un quotidiano cittadino, dal candidato alla presidenza del centrosinistra Eugenio Giani, che, in una recente intervista, ha affermato di voler utilizzare Villa Basilewsky come incubatore per l’imprenditorialità giovanile. “Sostiene inoltre che la villa in questione sia, testualmente, “immobile di proprietà regionale inutilizzato”. L’affermazione ci ha subito incuriosito, non tanto per la scarsa originalità della proposta, ma per la sicurezza di Giani nel definire la villa di “proprietà regionale”. A mettere i puntini sulle i è Francesca Conti, (Potere al Popolo e Perunaltracittà), candidata nella lista di Toscana a Sinistra per Tommaso Fattori presidente.
“Secondo la visura catastale, la villa, di proprietà dell’ASL 10 Firenze fino al 2010, è stata successivamente acquistata dalla Regione per 20 milioni di euro; nel 2019 è stata messa in vendita dalla Regione per 8,45 milioni, e quindi con un’ingente svalutazione dell’immobile pubblico”.
Continua Conti: “Inoltre, dalla consultazione degli atti pubblici, è emerso che la Regione ha messo in vendita la villa già ottenendo dalla Soprintendenza l’autorizzazione ad ospitarvi funzioni private (albergo, uffici, direzionale) mentre per i restanti vincoli comunali, legati al piano urbanistico, la Regione sta spingendo per ottenere il via libera alla privatizzazione del bene, auspicandone una funzione alberghiera”.
Spiega ancora Conti: “In un’intervista del 2018 rilasciata a Repubblica Firenze infatti, l’assessore al patrimonio regionale Vittorio Bugli specificava, testualmente, che “il maggiore interesse riscontrato è per una destinazione di carattere ricettivo”. Tradotto, un albergo.
“A questo punto ci chiediamo – conclude Conti – come è possibile che il presidente del Consiglio Regionale, ritenuto tra le altre cose esperto della storia e della cultura toscana, non sia a conoscenza della vendita in corso della storica villa Basilewsky nel cuore di Firenze, tanto da indicarla come luogo pubblico da mettere a disposizione dei giovani?
I casi possono essere solo due: o è un ignorante, nel senso che ignora la messa in vendita della villa oppure, se conosce l’alienazione in atto, sta sostenendo una falsità e conosce qualcosa che nessun altro conosce. Inoltre, perché svendere un luogo pubblico ai privati con il fine di trasformarlo nell’ennesima struttura ricettiva?”.