Firenze – Protesta dei Vigili del fuoco, che lanciano l’allarme, a causa di tagli e riduzioni, si potrebbe anche arrivare a breve a non poter più mettere in moto i mezzi per mancanza di carburante. E’ una nota dell’Usb dei Vigili del Fuoco in Toscana a mettere sull’avviso: “Questa volta non siamo a denunciare soltanto la cronica carenza strutturale di mezzi e organici dei Vigili del Fuoco in Toscana – si legge – la riduzione dei centri di spesa, in atto dal 1 Gennaio 2015, ha tolto ai singoli comandi provinciali la gestione dei pagamenti ai fornitori e gli oneri accessori ai lavoratori, accentrando il tutto su un unico centro a livello regionale. Un azienda o ente efficiente avrebbe messo in campo, per realizzare questo progetto, un investimento in termini economici e di risorse umane”.
Ma, spiega la nota, “per i Vigili del Fuoco invece le cose vanno un po’ diversamente, dato che si è accentrato tutto il carico di lavoro su un unico ufficio regionale che è rimasto praticamente lo stesso di prima in termini di logistica ed organici”. L’ufficio in questione è composto da tre amministrativi, e dovrebbe gestire le paghe di oltre 2600 lavoratori VVF in Regione, oltre a gestire i pagamenti dei fornitori dei 10 comandi provinciali della Toscana. “Il tutto supportato da software gestionali “auto prodotti” – si legge – con reti aziendali spesso degli anni ‘90 ed un parco hardware che necessita da anni di essere rinnovato”.
Ed ecco l’allarme rosso: “Abbiamo notizie che nei prossimi giorni potrebbero verificarsi degli stop agli approvvigionamenti di carburanti necessari per far correre i nostri mezzi per portare il soccorso ai cittadini”.
Una situazione, denuncia l’Usb, che non è nata oggi, ma che è “frutto di tagli indiscriminati al soccorso che da anni si abbattono sul Corpo Nazionale, il recente “Riordino” che taglia organici e nuclei specialisti in Toscana, il blocco dei richiami dei precari a cui è stato azzerato il fondo, il deficit di organici che ci vede agli ultimi posti in Europa (la media europea è di 1 vigile del fuoco ogni 1000 abitanti, contro quella italiana di 1/15.000)”.