Grosseto – E’ di queste ore la notizia relativa alla vittoria davanti al TAR Firenze da parte di lavoratori Vigili del Fuoco del Comando di Grosseto. A diffonderla, una nota dell’Usb Vigili del Fuoco regionale. La vicenda era cominciata quando i lavoratori nella notte del naufragio della Costa Concordia, salirono come unici soccorritori a bordo della nave, lavorando per ore in condizioni estreme, nonostante il rischio concreto ed imminente che la stessa potesse ruotare ed affondare, riuscendo a salvare molte persone.
Un’operazione che fu messa in risalto nelle cronache mondiali, come ricorda la nota dell’Usb evidenziando la professionalità di tutto il CNVVF. “Lo stesso dirigente di Grosseto si fece promotore verso il Dipartimento di procedere con la promozione per meriti straordinari al personale intervenuto la notte del naufragio, così come previsto nel Decreto Legislativo 217/2005 art.32.
Sembra una cosa su cui nessuno possa discutere, ma dal Capo Dipartimento non arriva nessuna risposta, e tutto si arena. Nella primavera del 2015, ricostruisce l’Usb,la stampa diffonde la notizia di tre poliziotti che a bordo di una motovedetta avevano operato in prossimità della nave la notte del naufragio ed avevano vinto un ricorso al TAR proprio perché era stata negata loro la promozione per meriti straordinari.
La vicenda smuove le acque anche fra i Vigili del Fuoco e i lavoratori fanno una richiesta di accesso agli atti al Comando. “Dopo poche settimane arriva la risposta ufficiale del Ministero che, dopo due anni, comunicava agli interessati parere negativo in merito alla loro promozione”. Motivazioni? “Nessuna valida – dicono dall’Usb – la decisione viene comunicata senza entrare nel merito della questione”. Dunque, i lavoratori VVF del Comando di Grosseto iniziano la loro battaglia, arrivando davanti al TAR Toscana, “il quale ribalta il parere dei vertici del Corpo Nazionale intimando entro 30 gg agli stessi di riformulare e riesaminare correttamente la pratica relativa alle promozioni dei nostri colleghi e contestualmente a pagare 6000 € di spese legali”.
“Siamo lieti di questa prima vittoria – comunicano dall’Usb – una vittoria dei lavoratori che sosteniamo sempre e comunque quando si tratta di tutelare i loro diritti”.