Ben poche sorprese ha destato l’uscita di Andrea Viero da Iren. D’altronde la notizia che il vicepresidente avrebbe potuto lasciare l’azienda (e accadrà il 30 aprile prossimo) non rappresentava di certo una novità. Il vicepresidente “desidera avviare nuove esperienze professionali“, echeggiava da quest’estate.
A questo punto c’è chi pensa bene e chi pensa come Francesco Fantuzzi (del Tavolo nomaxiutility), secondo il quale “Delrio, padre del mostro Iren, è ora il mentore dello sciagurato progetto di creazione della maxiutility del nord, e intende avvalersi del suo fidato collaboratore in qualità di ‘direttore d’orchestra’ dell’operazione. L’uscita di Viero non è altro che un segnale di accelerazione del processo di fusione“.
E visto che anche la malizia, a Natale, è particolarmente buona, il rappresentante del Tavolo nomaxiutility va oltre: “Conoscendo ormai in dettaglio le pratiche spregiudicate del gruppo, non ci sarebbe da stupirsi se ad aprile, attenuate le polemiche sull’affaire De Sanctis, venisse riconosciuta anche all’attuale vicepresidente una lauta indennità“.
Non ci sarebbe cioè buonentrata senza buonuscita. Con buonapace di tutti. O quasi.