Firenze – Quarto presidio ieri notte, e stasera sarà il quinto. Ma stasera, con una chiamata di poche ore fa, i cittadini porteranno anche la cena al sacco, da condividere con tutti quelli che vorranno partecipare. Si allarga sempre più e continua l’iniziativa dei comitati dei cittadini, cittadini, gruppi di residenti e Italia Nostra contro l’abbattimento dei pini, gli ultimi 21, nello spartitraffico di viale Redi, accanto a Ponte all’Asse. La situazione per ora è di stallo: da un lato i cittadini che sempre più numerosi accorrono all’appello dei comitati e di Italia Nostra, decisi in ogni modo a fare sospendere l’ordine di abbattimento e a far riaprire un canale di confronto con l’amministrazione; dall’altro, gli uffici comunali che spostano strategicamente i divieti di sosta per apertura degli abbattimenti ogni sera, di due giorni in due gorni, senza tuttavia neppure chiedere ai cittadini in presidio, che si trovano dentro il “cantiere” di taglio ogni sera, i motivi, le richieste, le alternative, i documenti della Lipu che chiede di salvaguardare la nidificazione, quelli prodotti da Italia Nostra con soluzioni alternative agli abbattimenti.
Una situazione che vedrà una replica anche stanotte, a partire dalle 23, quando, secondo i cartelli, la zona dovrebbe essere nuovamente svuotata dalle auto in sosta per permettere alle seghe di fare il loro lavoro. Ma la domanda che sorge spontanea, fra cittadini, comitati e la stessa associazione ambientalista, è una sola: nonostant eil calmore mediatico, nonostante la dichiarata volontà di procedere a un confronto con le alternative prodotte alla mano, dall’amministrazione non un gesto, non un fiato, non una parola che dia almeno l’opportunità di essere ascoltati a quelle persone che ogni notte si ritrovano per difendere i loro alberi. Alberi che, come spiegano i residenti “sono preziosi per mitigare l’impatto del cambiamento climatico e dell’innalzamento delle temperature” in una zona che tutto sommato non ha molti scudi verdi a cui affidarsi.
“In realtà, sono molte le cose che non tornano, in questa vicenda – spiega il professor Mario Bencivenni, a nome sia di Italia Nostra che dei cittadini – fra gli ultimi passi cui abbiamo assistito, la questione del rinnovo del divieto di sosta alle auto, che è stato reso noto la mattina stessa, senza che siano passate, dopo il decorso del primo divieto di sosta per le auto causa lavori, le canoniche 48 ore. Ma non pssiamo dimenticare anche ciò che dicono i maggiori esperti di avifauna, ovvero che l’individuazione dei nidi sui pini, legata anche alle specie che nidificano su questi aghifogli, è molto complessa da rilevare, e dunque richiederebbe molto più tempo di quanto sia stato utilizzato per dare il via lbera agli abbattimenti da parte del Comune”.
Tuttavia, il vero problema è: perché non sospendere intanto l’ordinanza e mettersi tutti a un tavolo, per valutare la concreta fattibilità delle alternative proposte da associazione (Italia Nostra) e cittadini? Perché il silenzio assoluto dell’amministrazione in merito? Intanto, il presidio cresce di volta in volta. Ieri, non solo il presidio era più numeroso, ma hanno fatto la loro entrata anche associazioni limitrofe, come quelle di Sesto Fiorentino, qualche gruppo dei movimenti ma, soprattutto, molti più cittadini. Aspettando che il Comune parli. E soprattutto ascolti.
Foto: Luca Grillandini