Sfratti, Renato scende dalla gru: “Il lavoro non basta per pagare l’affitto”

Firenze – Una speranza di soluzione, uno spiraglio. Basta a Renato, cittadino fiorentino di origini albanesi, per scendere dalla gru dove stamane si è issato con lo striscione: “Basta sfratti”. La novità è che sembra sia giunta la notizia di una proroga dello sfratto e il fatto che domattina  Renato avrà un colloquio con gli uffici comunali, alle nove, per cercare di trovare soluzione al suo caso. Verso fine maggio, il 23, con la moglie,  la mamma e due figli sarebbe stato messo fuori casa, perché, come racconta chi lo conosce, ha perso il lavoro e da un anno non riesce a pagare l’affitto. Un’altra storia di morosità incolpevole, quella che costituisce, come si spiega nella nota prodotta dal movimento di Viale Corsica, il 98 per cento circa delle cause di sfratto. Senza mezzi, senza risposte, Renato stamane, in preda alla disperazione, si è arrampicato sulla gru dell’ennesimo student hotel di lusso, in viale Belfiore,  e ha srotolato uno striscione: “Basta sfratti’. Sul posto, oltre alle forze dell’ordine e a un’ambulanza, il consigliere comunale di SPC Dmitrij Palagi e un gruppo di ragazzi dei movimenti, con un’altro strisicone contro gli sfratti.

Le trattative vanno per le lunghe, ma poi giunge la notizia della possibilità di avere un colloquio con gli uffici comunali per valutare la sua situazione, e, insieme alla proroga seppur di pochi giorni che potrebbe essere concessa dalla proprietà, Renato decide di scendere. Ad aspettarlo, un gruppo di attivisti e i giornalisti. “Da un anno e mezzo, per problemi al lavoro – dice Renato – non riesco più a pagare l’affitto. viviamo in un appartamento di 45 metri quadri circa, con mia madre, mia moglie e i figli. Quello che chiedo, è una soluzione anche ad affitto calmierato, per non finire in strada con tutta la mia famiglia”. Del resto, l’accesso ai servizi sociali comunali non aveva prodotto un risultato molto brillante, dal momento che l’ipotesi di soluzione, al primo impatto, era stata quella di mettere in struttura moglie e figli.

L’assessore alla casa Benedetta Albanese

Sulla vicenda interviene l’assessore alla casa Benedetta Albanese: “Siamo vicini al dramma che vivono molte famiglie e lo dimostriamo fattivamente con l’impegno che i nostri servizi mettono in atto quotidianamente per dare risposte. Le politiche sull’abitare ci vedono impegnati da tempo su più fronti, dai progetti di housing sociale alla ristrutturazione straordinaria delle case popolari, fino al mantenimento del contributo affitti, tutto questo con le sole nostre risorse a causa dei tagli insensati fatti dal governo. Continuiamo a lavorare per le persone più in difficoltà e pretendiamo dal governo risposte per rifinanziare i contributi per le famiglie in difficoltà e prevedere una volta per tutte fondi strutturali al fine di realizzare le ristrutturazioni degli alloggi”.

 

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