Viabilità in Emilia, il governo sblocca la Cispadana

Legambiente contraria: “Opera inutilmente impattante”. Donini soddisfatto: “Cantieri entro la fine del mandato”.

L’autostrada Cispadana ora è più vicina: «Contiamo di aprire i cantieri entro il mandato», dice l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini. L’ultima notizia è l’atto approvato nella serata di ieri dal Consiglio dei ministri che supera il dissenso espresso dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali nell’ambito della procedura di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) per la Cispadana; procedura avviata nell’ottobre 2012, che si è interrotta a gennaio 2015.
«Siamo grati al governo per questo passo fondamentale, un giro di boa verso la concretizzazione di un’opera strategica per la nostra regione. Ora potremo procedere in modo più spedito nel confronto con il ministero delle Infrastrutture, affinché la concessione autostradale passi allo Stato. Da parte nostra, contiamo di aprire i cantieri entro il mandato», è il commento di Donini. «Parliamo di un’opera – prosegue Donini che consentirà un collegamento diretto fra le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, e il completamento del corridoio est – ovest con l’Adriatico».

Il progetto della Cispadana, prima autostrada regionale, nasce per rispondere a un’esigenza di razionalizzazione della rete al servizio del territorio attraversato, ma anche di connessione dei principali itinerari nord-sud del Paese: l’infrastruttura intercetta le direttrici dell’Autobrennero e dell’A13/E55 e, attraverso queste, dell’E45/A14 e l’A1/Autocisa. Può essere considerata perciò come un’alternativa all’asse centrale del corridoio via Emilia (A1/A14). Le province interessate dalla Cispadana sono Reggio Emilia, Modena e Ferrara, ma il suo asse porterebbe benefici anche a Parma. In particolare nel comune di Sorbolo, confinante con la provincia di Reggio, che nei giorni scorsi ha subito per l’ennesima volta i disagi dovuti alla chiusura del ponte sull’Enza in seguito all’ingrossamento del fiume. Da qui la richiesta del sindaco Nicola Cesari di procedere alla creazione dell’alternativa viaria a via Emilia e strade degli argini di Coenzo.
La lunghezza complessiva dell’infrastruttura (che ha due corsie per senso di marcia, più corsia di emergenza) è di circa 67,5 km, con inizio nel comune di Reggiolo (dove si raccorda con l’autostrada A22 del Brennero) e termine nel comune di Ferrara (con attestazione finale sulla barriera di Ferrara Sud della A13 Bologna-Padova).

Contro la realizzazione dell’infrastruttura si sono espressi Legambiente e i 5 Stelle. L’associazione ambientalista nota che «si propone l’ennesima opera utile solo a favorire il trasporto merci su gomma, con la copertura economica dei contribuenti, sottraendo risorse al trasporto su ferro. Per le caratteristiche stesse dell’opera questa favorirà il traffico di attraversamento e il conseguente inquinamento, ma non certo la mobilità a breve e medio raggio».

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