Firenze – Una protesta spontanea degli operai del cantiere di via Mariti è in corso stamane, davanti alla sede dei lavori, dove qualche mese fa morirono, per la caduta di una trave di cemento armato, 5 operai , mentre altri furono feriti. Un episodio che scosse la coscienza cittadina, ma che ad ora, oltre le proteste, ha prodotto molto poco. Tant’è vero che di lavoro si continua a morire, come dimostrano gli ultimi terribili fatti di cronaca. Ma oltre al rischio della vita, il problema del lavoro anche nella nostra città, contempla altre fattispecie. Stamattina infatti i lavoratori in agitazione davanti al cantiere della strage, protestano adducendo un motivo inquietante: sembra infatti che la ditta di cui sono dipendenti abbia cessato di pagare loro gli stipendi dal giorno dell’incidente mortale. Un vero colpo all’economia famigliare molto fragile di questi lavoratori, in grandissima maggioranza stranieri, ma soprattutto, come commenta un cittadino che assiste al presidio, residente in zona, “pare incredibile che dopo tutte le promesse, i “mai più”, le solenni dichiarazioni a favore del lavoro e a tutela dei lavoratori, questi operai siano costretti, stamane, a manifestare per il primo diritto del lavoratore, ovvero, che il lavoro va pagato. Non è un hobby, non è una concessione. Il lavoro è un diritto, va riconosciuto, tutelato e naturalmente pagato”.
Foto: Luca Grillandini