Via dei Pepi, nell’offerta dell’Invimit spuntano alloggi Erp

Firenze –  Nuovo colpo di scena per quanto riguarda gli alloggi in vendita del famoso quadrilatero di Santa Croce, a Firenze, quelli sui quali l’amministrazione sta valutando l’offerta Invimit. La questione, in particolare per quanto riguarda via dei Pepi,è stata dibattuta oggi in consiglio comunale, dove il consigliere di Frs Tommaso Grassi ha posto un question time all’assessore Gianassi. Il nuovo colpo di scena riguarda proprio la proposta dell’Invimit (Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A. è una società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze), in cui, per almeno tre appartamenti posti in vendita dal Comune, si parla di “alloggi occupati Erp”.

Una novità interessante, in quanto tutta la questione, lo ricordiamo, è incentrata sulla definizione della natura degli alloggi posti in vendita: assolutamente non Erp per quanto riguarda il Comune, che in questo modo si ritiene svincolato sia dalla necessità di  seguire le particolari procedure di legge prescritte per la vendita degli alloggi facenti parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica da un lato, e dall’altro dall’obbligo di reimpiegare gli eventuali ricavi sempre a vantaggio dell’edilizia popolare, senza poterli stornare su altre voci. A questa posizione si oppone quella sostenuta da Cobas ed altre associazioni, oltre ad alcuni assegnatari, che, con tanto di documentazione, ritengono innegabile la natura Erp degli alloggi in vendita. Una questione che ha visto, lo ricordiamo, il Tar toscano comminare la sospensiva su istanza di un ricorrente, e sollecitare l’amministrazione comunale a produrre altri documenti, in risposta a quelli presentati dal ricorrente, per dimostrare le proprie ragioni.

E’ facile intuire come la novità emersa oggi in consiglio possa generare una certa curiosità proprio riguardo ai dati forniti, come precisato dallo stesso assessore, all’Invimit da parte degli uffici comunali competenti. Infatti, è ovvio che il riconoscimento da parte di Invimit di un, sia pur piccolo, gruppo di alloggi di natura Erp, assuma un significato preciso, fra cui anche la possibilità che se alcuni alloggi facciano pacificamente parte del patrimonio di edilizia popolare pubblica, la definizione venga estesa, secondo la legge regionale, a tutto lo stabile. Ma dagli stessi uffici comunali, secondo quanto riportato dall’assessore, proverrebbe anche l’indicazione contraria, vale a dire che nel blocco in vendita nessun alloggio appartiene all’Erp. E, se per un unico alloggio per cui, a fine giudizio, risultasse comprovato che ristrutturazioni e manutenzione fossero stati eseguiti con fondi Erp, dicono sempre gli uffici, “non ne deriverebbe l’appartenenza all’Erp degli altri alloggi”. Ma allora, viene spontaneo chiedersi, perché l’Invimit, qualifica come Erp un sia pur piccolo gruppetto di alloggi?

Insomma la confusione sembra giunta al diapason, come segnala l’autore del question time, vale a dire Tommaso Grassi: ” “Nei documenti consegnateci dagli uffici, abbiamo trovato una sorpresa. In via dei Pepi alcuni alloggi sono definiti come “occupati Erp”, ovvero alloggi popolari che non possono essere venduti al miglior offerente – spiega il consigliere –  questo significa inoltre che l’intero edificio, comprendente tutti e tre i numeri civici, sia da considerarsi di residenza pubblica”.
“In virtù di questa scoperta – continua Grassi – che smentisce le parole che negli ultimi mesi abbiamo sentito arrivare dall’amministrazione comunale, chiediamo che sia fermata la vendita. Lo abbiamo sempre sostenuto che non fosse possibile, ma ora ci sono anche le carte che lo dimostrano”.
“I dati trasmessi sono del Comune e quindi se Invimit stessa conferma che sono alloggi Erp, ci deve essere un cortocircuito tra gli uffici di Firenze. Come è possibile – conclude Grassi – che lo siano in un ufficio e due porte dopo, nel solito corridoio, non lo siano più?….”.

 

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