Firenze – Dopo ore di estenuante trattativa, in cui erano accorsi da un lato polizia municipale, polizia e vigili del fuoco, la famiglia di Nezha, madre e 5 figli di cui due minori e tre dai 25 anni ai 18 appena compiuti, dopo essere tornata, occupandola, nell’alloggio da cui erano stati sfrattati una settimana fa, per ora restano in casa.
La famiglia di Nezha ha alle spalle una settimana di presidio sotto l’alloggio trascorso dapprima su un materasso e poi in due piccole tende. Ad aiutare la protesta, il Movimento di Lotta per la Casa e la Rete Antisfratto fiorentina. Lo sfratto era avvenuto per la forte morosità del nucleo, oltre che per altri problemi, fra cui lo sgretolarsi del rapporto con gli altri condomini. Unica richiesta del nucleo, di non essere smembrato, come proposto dai servizi sociali.
Questa sera verso le 20, ormai stremata e sempre senza risposte dal Comune, che ha continuato a mantenere le sue posizioni iniziali, la famiglia è rientrata, occupandola senza recare danni, nell’appartamento. I servizi sociali avevano proposto di mettere madre e due minori insieme in una struttura, dividendo gli altri 3 fratelli in altre strutture. La figlia ventenne di Nezha ha una bimba di poco più di due anni. La famiglia ha sempre sostenuto di rifiutare la divisione del nucleo.
“Ogni volta che una questione sociale rischia di diventare tema di ordine pubblico, vuol dire che la politica non è riuscita a svolgere il suo ruolo – dice Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Spc, presente ieri sera – Dopo 8 giorni resta da chiarire molto di questa situazione, lunedì torneremo in aula con alcune domande. E per capire se si può trovare una soluzione positiva per questa famiglia”.