Viareggio – E’ passato un po’ di tempo, ma l’obiettivo è stato raggiunto: sono iniziate in questi giorni le operazioni di restauro del “dolium” in terracotta (risalente ad un periodo compreso tra il 50 a.c. ed il 50 d.c. e caduto in mare presumibilmente da una nave oneraria di epoca romana), recuperato nel maggio 2013 nelle acque davanti a Viareggio ad una profondità di circa 400 metri.
La Capitaneria di porto di Viareggio ha seguito in questi mesi tutte le incombenze con la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, dapprima per il trasferimento del prezioso reperto archeologico presso il cantiere delle Navi Romane di Pisa-San Rossore e successivamente per l’allestimento di un apposito laboratorio temporaneo per il restauro a cura di ditta specializzata.
La “pesca straordinaria” (il dolio ha una altezza di circa cm 160 X cm 150 di diametro) era stata effettuata dal motopesca della marineria viareggina “Leonarda Madre”: il proprietario, Antonio Policardi, fin dalle prime delicate fasi del ritrovamento aveva mostrato una particolare sensibilità per il “dolium”, esprimendo il desiderio di vederlo conservato ed esposto al pubblico presso la sede storica della Capitaneria di porto di Viareggio.
Del resto, la città di Viareggio, in particolare presso il Museo della Marineria, ospita già preziosi cimeli storici che rievocano tradizioni ed eventi di vita marinara nonché del patrimonio archeologico sommerso, al quale la Capitaneria di porto – Guardia Costiera pone particolare attenzione in considerazione della dipendenza funzionale, per questi aspetti, dal Ministero per i beni e le attività culturali.