E’ un mondo filtrato dallo sguardo di alcune delle migliori registe contemporanee, dalla nuova leva di talenti al femminile internazionali, under 35 o “millenials”, autrici per la maggior parte alla prima esperienza dietro la macchina da presa, quello raccontato dai dieci film in programma alla 44esima edizione del Festival di Cinema e Donne, che si tiene dal 24 al 26 novembre prossimi al cinema La Compagnia (via Cavour 50/r), nel cartellone della “50 Giorni di Cinema a Firenze” e nel programma di eventi de “La Toscana delle Donne”.
Il festival dedicato al cinema delle donne più longevo d’Italia, fondato nel 1979, al quale altre manifestazioni analoghe, in Italia e in Europa, hanno guardato come fonte di ispirazione e modello per un cinema libero, militante, innovativo e focalizzato sulla parità di genere, si rinnova, grazie al passaggio del testimone al team dell’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana. Da quest’anno, infatti, la selezione dei film del festival è a cura di un gruppo di lavoro, giovane e coeso, della Casa del Cinema della Toscana, composto da Arianna Cicero, Andrea Magagnato, Marta Zappacosta e coordinato da Camilla Toschi, così come sono a cura della Fondazione tutti gli aspetti organizzativi, da quelli tecnici a quelli della comunicazione.
La prima giornata del festival, il 24 novembre, con la consegna, da parte della Capo di Gabinetto alla Presidenza della Regione Toscana, Cristina Manetti, del Premio “La Toscana delle Donne – Umanità” alle direttrici, per 43 anni, del Festival, Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo, “per lo straordinario impegno profuso nel corso di oltre quarant’anni a fianco delle donne del cinema”.
A seguire, il programma di film della giornata d’apertura testimonia il passaggio di consegne che dà il via al nuovo corso del festival: due autrici, l’affermata cineasta polacca di fama internazionale, presidente dell’European Film Accademy, Agnieszka Holland e l’eclettica esordiente alla regia, Kasia Smutniak, si confrontano sullo stesso tema, quello delle migrazioni, con due film molto diversi nel linguaggio ma profondamente connessi nei contenuti. Della prima sarà proiettato The Green Border, film vincitore del Premio Speciale della Giuria a Venezia 2023; mentre della seconda, affermata attrice anche lei di origini polacche, italiana d’adozione, Kasia Smutniak, sarà proposto il suo titolo opera prima, Mur.
La proiezione di Mur sarà preceduta, alle ore 21.00, dall’incontro dal titolo Le registe e il racconto del presente. Le Accademie europee e il cinema, un dialogo tra Agnieszka Holland, Presidente dell’European Film Academy e regista, Piera Detassis, Presidente dell’Accademia del Cinema Italiano e giornalista, Kasia Smutniak, regista e attrice.
La seconda giornata del Festival si apre alle 15.30 con Malqueridas, di Tana Gilbert opera prima, in anteprima toscana. Il film si incentra sulle storie di resistenza e emancipazione di un gruppo di detenute-madri in una prigione cilena, tra dissidi interiori, violenza, senso di abbandono e lontananza dalle famiglie. Il film ha vinto la SIC – Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia 80.
Si prosegue alle 17.00 con We Might As Well Be Dead, di Natalia Sinelnikova, come il film precedente, opera prima in anteprima toscana, presentato in collaborazione con il Trieste Film Festival. Dopo la Berlinale e il festival triestino, il film arriva alla “50 Giorni di Cinema” per raccontare un microcosmo, apparentemente tranquillo, ma che cela conflittualità, chiusure e diffidenza: il condominio. Un’allegoria dall’atmosfera distopica e piena di suggestioni contemporanee, con registri che spaziano dal thriller alla commedia.
Alle 18.30, uno degli eventi più importanti del festival: la proiezione del film Wartime Notes, di Barbara Cupisti, che sarà presentato dalla regista, insieme ai produttori Barbara Meleleo e Sandro Bartolozzi, alla presenza della premio Nobel per la Pace 2022 Oleksandra Matviichuk e della vicesindaca del Comune di Firenze, Alessia Bettini. Il cinema appassionato e militante di Barbara Cupisti incentrato sulle tematiche al femminile, qui è declinato sul fronte della guerra, andando ad incontrare chi ha attraversato il confine ucraino per sopravvivere, aiutare la resistenza o chi è rimasto nella propria terra, per continuare a lottare e a difendere il proprio paese. Dopo il film, Oleksandra Matviichuk e il cast del film incontreranno il pubblico, in un Q&A moderato dalla giornalista Cecilia Ferrara (evento ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti).
Chiude la giornata del festival il documentario About Las Year, di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova, altra opera prima in anteprima toscana, presentato in collaborazione con CinematograFica, alla presenza delle registe. Siamo alla periferia di Torino. Celeste, Giorgia e Letizia, tra i 20 e i 27, giovani donne cisgender, sono ospiti nel mondo del ballroom, fenomeno nato a New York negli anni ’80 all’interno della comunità LGBT, oggi presente e radicato anche in Italia. Qui possono trovare uno spazio in cui essere se stesse, padrone del proprio corpo e al riparo da giudizi.
E’ il film opera prima alla regia di Jasmine Trinca (presente a Firenze), Marcel, ad aprire (ore 16.00), la terza e ultima giornata del Festival di Cinema e Donne 2023. Un film poetico e drammatico, incentrato su una giovanissima protagonista, una bambina, che sente di essere in competizione con Marcel, il cane di casa, nel cuore e nell’affetto della madre. Nei panni della mamma, un’impareggiabile Alba Rohrwacher, insolita e ginnica artista di strada. Jasmine Trinca incontrerà il pubblico in sala alle ore 16.00.
La programmazione, alle 18.00, si sposta su una rielaborazione personale, della regista Beatrice Perego, del tema della morte, con il corto Fino alla fine, che sarà presentato in sala dalla regista. Martina pensa spesso alla morte e ogni anno riscrive il suo testamento. Quest’anno ha deciso di organizzare la cerimonia per il suo funerale. Osservandola, la regista trova il coraggio di rielaborare una dolorosa perdita, ricostruendo un addio che non ha potuto dare. Un corto che ci parla della percezione della morte al giorno d’oggi, attraverso un linguaggio personale, toccante e poetico. L’anteprima è organizzata in collaborazione con Sentiero Film Factory.
A seguire, Hoard, di Luna Carmoon, film opera prima presentato in anteprima toscana, dopo la partecipazione alla SIC – Settimana della Critica, a Venezia 80. Lo stretto legame tra una madre e una figlia è raccontato in un vortice di sentimenti, dalla tenerezza al disgusto, accompagnato da una sorta di realismo magico. Sulla scia di Nicolas Roeg e Ken Russell, a firma della giovanissima Carmoon (classe 1997), Hoard è un film che mostra tutta l’audacia e lo sperimentalismo del nuovo cinema britannico.
Alle ore 21.00, chiude il festival How to Have Sex, di Molly Manning Walker, ancora un film d’esordio presentato per la prima volta in Toscana, dopo la presentazione al festival del cinema di Cannes, dove ha vinto il Premio come Miglior Film nella sezione Un Certain Regard. Tre ragazze inglesi scelgono l’isola di Creta per le loro vacanze spensierate, con poche chiare regole: dormire, bere, divertirsi e conoscere ragazzi. Tara, in particolare, ha un obiettivo: quello di fare sesso e sbloccare così la sua timidezza, anche se la realtà può rivelarsi diversa da come la si era immaginata e sognata. Durante il festival il pubblico potrà votare il film preferito. Nella serata di chiusura verranno estratti tre vincitori, tra gli spettatori che avranno partecipato con la propria cartolina-voto, che riceveranno in premio un abbonamento per accedere agli spettacoli del Cinema La Compagnia.
Dalle fragilità individuali alle paure collettive, dalla precarietà personale a quella sociale, dall’interno di un carcere cileno o in vacanza in un’isola greca, sul confine tra chi migra o dalla prima fila di una ballroom torinese, emergono, dal programma di questa 44esima edizione, storie di resistenza contemporanea, ritratti lucidi, intimi, a volte dolci, più spesso amari. Frammenti preziosi di cinema e donne.
Vincenza Fanizza