Vertici Menarini, condanne a dieci e sette anni

Firenze – Il tribunale di Firenze ha condannato a 10 anni e sei mesi Lucia Aleotti, presidente della società farmaceutica Menarini, e a 7 anni e sei mesi il fratello Alberto Giovanni, vicepresidente. Si è concluso così  il processo che li vedeva a giudizio per accuse, a vario titolo, di evasione fiscale, riciclaggio e corruzione. 

Secondo quanto ricostruito dall’accusa,  dal 1984 al 2010 Alberto Aleotti, il patron dell’azienda deceduto nel 2014, avrebbe utilizzato società estere fittizie per l’acquisto dei principi attivi, con lo scopo di far aumentare il prezzo finale dei farmaci, grazie ad una serie di false fatturazioni. Un sistema che avrebbe consentito di mettere in atto una truffa al Sistema sanitario nazionale, che rimborsava medicinali con prezzi ‘gonfiati’, producendo un danno allo Stato calcolato in 860 milioni di euro. Non essendo però stata provata la truffa, avendo i giudici assolto gli Aleotti, per quanto riguarda questa accusa, per insufficienza di prove, non ci saranno risarcimenti. Rimane tuttavia quello alla presidenza del Consiglio, 100mila euro.  La difesa ha annunciato ricorso in appello. 

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