Firenze – Esito totalmente insoddisfacente quello che è emerso oggi al tavolo di crisi della Città Metropolitana sulla vertenza Harry’s Bar. Degli iniziali ventidue lavoratori interessati “registriamo che sette lavoratori sono già a casa per termine del contratto e solo tre hanno avuto una proposta da Harry’s garden (food & beverage dell’Hotel Villa Medici) nonostante siano intervenute ben sette dimissioni in tale struttura. Ad ogni buon conto, quindi, rimangono dodici lavoratori (e dodici famiglie) senza alcuna prospettiva”, si legge nella nota sindacale.
È stato dichiarato da Boston 70 (formale datore di lavoro) che – almeno ad oggi – non ha intenzione di licenziare e che i lavoratori saranno retribuiti – ed esonerati dalla prestazione – come da richiesta della FILCAMS CGIL e Camera del Lavoro Metropolitana CGIL di Firenze.
La Boston 70 annuncia, inoltre, di valutare la richiesta di un ammortizzatore sociale nonostante i forti dubbi di parte sindacale e la progressiva riduzione dei lavoratori che assottiglia gli strumenti disponibili.
Gin è disponibile ad assumere solo un mero impegno morale cioé di far valutare al nuovo eventuale conduttore, nel caso in cui questi ottenga le licenze dal Comune, i currricula dei lavoratori eccedenti, sostenendo che un impegno a condizionare la locazione all’assorbimento dei lavoratori renderebbe impossibile l’individuazione di un nuovo gestore e ciò con buona pace delle insistenti denunce di tutti gli imprenditori sulla piazza fiorentina di non riuscire a reperire personale formato e disponibile al lavoro.
È opinione e denuncia della Camera del Lavoro Metropolitana CGIL di Firenze e della FILCAMS CGIL che il contesto nel quale si esplica questa vertenza sia un de-ja-vù di altre vertenze che non hanno sortito altro che perdita di lavoro, depauperamento del tessuto economico e sociale, sparizione – a volte temporanea – di marchi storici solo a vantaggio di una rendita estrattiva.
Come Camera del Lavoro Metropolitana CGIL di Firenze e FILCAMS CGIL poniamo all’Amministrazione Comunale il tema tutto politico del rapporto fra esercizi storici, territorio Unesco e lavoratori, tramite strumenti coerenti con quanto fatto dalla stessa sugli affitti brevi, al fine di garantire una “clausola sociale” volta a tutelare i lavoratori e evitando lo sfruttamento del territorio da parte della rendita. Il confronto continuerà nella prima settimana di settembre.