Firenze – Tra sculture di zucchero e creazioni con tovaglioli di lino si ricrea la meraviglia, il fascino e il fasto del ricevimento Mediceo…
Segui una ricetta del Seicento:
“Prendi zucchero candido e ripulito, stritolato finemente, libbre 10. Colori freschi sufficienti da mescolare con detto zucchero, facendo strato sopra strato in una forma, o altro arnese. Lasciali 24 ore e poi levali. Se ne torna a mettere altrettanti di zucchero, facendo strato sopra strato come prima e così ogni 24 ore si mettono gelsomini freschi per dieci o dodici volte. Poi piglia zucchero asciutto, libbre 8, vainiglia perfetta once 3, cannella perfetta once 6. Ambra grigia scrupoli 2 (1 scrupolo equivale ad 1 grammo) e secondo l’arte si fa la colata; avvertendo, nel fabbricarla, che la pietra sia poco calda; ma che l’artefice la lavori con le mani e che non passi quattro o cinque libbre per massa; acciocchè se si scaldasse troppo perderebbe lo zucchero il suo aroma”.
Succosa metafora questa ricetta seicentesca di Francesco Redi per presentare la mostra “Dolci trionfi e finissime piegature” Sculture in zucchero e tovaglioli per le nozze fiorentine di Maria de’ Medici, curata da Giovanna Giusti e Riccardo Spinelli. Come poter celebrare al meglio l’Expo di Milano 2015 sulla Nutrizione come Energia di Vita se non con questa fantasiosa e affascinante idea: riproporre il banchetto nuziale della figlia di Francesco I con Enrico IV re di Francia avvenuto il 5 ottobre 1600 a Firenze
Per quella sera fantastica di 415 anni fa ( in Palazzo Vecchio) lavorarono agli allestimenti della tavola regia e di quella degli ospiti Bernardo Buontalenti e molti artisti- artigiani che realizzarono uno scenario spettacolare. Suscitarono ammirazione e piacevole sorpresa nella futura Regina e nei sui ospiti le sculture in zucchero, “alimenti decorativi”, vere e proprie opere d’arte, su prototipi di grandi scultori fiorentini come Giambologna, Pietro Tacca e Gasparo Mola. Abbelliva la scenografia la straordinaria ‘credenza’ a forma di giglio di Francia, usata per presentare al banchetto duemila pezzi del tesoro mediceo e le raffinate e geniali elaborazioni create con tovaglioli piegati, secondo una tecnica di origine nordica.
Oggi la sede scelta per la rievocazione è la splendida sala seicentesca di “Bona” nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Tra gli affreschidi Bernardino Poccetti e i ritratti dei principali protagonisti si collocala suggestiva ricostruzione della ‘mensa regia’, della “credenza del giglio” e del suo arredo. Qui la fantasia di Giovanna Fezzi Borella e Claudio Rocca, nonché dell’architetto Mauro Linari fanno rivivere quel lontano giorno con novità e antichi splendori.
Oggi la Tradizione, l’Arte, l’Artigianato sono supportati da mezzi tecnologici e video che riescono ad amplificare l’evento ed a trasferirlo nell’odierno, senza diminuirne il significato, anzi coadiuvandolo .
Così una delle curatrici dell’evento G.Giusti ci racconta l’ideazione e la nascita della mostra “ La mostra nasce dall’approfondimento degli apparati effimeri che decoravano le tavole di banchetti regali come quello rievocato. Questo interesse e la documentazione acquisita hanno permesso di presentare un progetto espositivo, che ponesse anche Firenze nella linea d’indirizzo dell’EXPO milanese del 2015. Riproporre quindi la strabiliante fantasia e qualità artistica delle sculture in zucchero e delle piegature di tovaglioli, documentata dalle descrizioni di Michelangelo Buonarroti il Giovane, ci è parso poter offrire una visione inedita e spettacolare dell’arte dell’imbandigione effimera. Grazie alle tecniche di fusione rispettose della tradizione della Fonderia Del Giudice e all’arte della piegatura riportata in vita dal maestro Joan Sallas, abbiamo affrontato questa sfida da offrire alla città di Firenze”.
Le sculture di zucchero!!! Affascinanti e spettacolari scaturiscono dall’abilità artigiana della fusione a cera persa. L’arte scultorea e l’insolita materia primasono gli ingredienti ideali per una straordinaria corrispondenzadi amorosi sensi e di una grande sorpresa.
le fantastiche ‘piegature’ di tovaglioli realizzate dal maestro Joan Sallas si offrono come documento e trasmissione di un’arte che vide proprio a Firenze, con questo celebre banchetto, il suo apogeo. Delicate, raffinate, creano suggestioni effimere e oniriche visioni.
Espressioni di genialità, stile e perizia; questa mostra ci conduce in un ambiente fantasioso ediverso, di grande interesse storico , ma anche divertente e stimolante dove zucchero e tovaglioli, ormai compagni di quotidianità abituale, spesso desueti, assurgono invece a poesia.
DOLCI TRIONFI E FINISSIME PIEGATURE
Sculture in zucchero e tovaglioli per le nozze fiorentine di Maria de’ Medici
Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze
10 marzo – 14 giugno 2015
catalogo edito da Sillabe,
curatori: Giovanna Giusti e Riccardo Spinelli
Mostra promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana e la Soprintendenza
Foto: Fonte da Tavola, Joan Sallas