Verso la fotonica e il 5G: l’ “internet delle cose” è più vicino

Pisa – Dall’elettronica alla fotonica e alla rete mobile 5G, per supportare l’espandersi della rete e accelerare l’arrivo dell’ “internet delle cose”. A Pisa, dove 30 anni fa l’Italia entrò per la prima volta in rete, la ricerca italiana prepara la nuova rivoluzione, pari almeno a quella dell’internet 1.0, in particolare grazie alla Scuola Superiore Sant’Anna, con il suo Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) e al Centro Ricerche Ericsson.

5G e “internet delle cose” sono traguardi che appaioni più vicini grazie anche alla realizzazione di nuove infrastrutture di ricerca, come il Centro INPHOTEC di fotonica integrata, realizzato con il contributo della Regione Toscana, al cui interno si trova una “camera bianca” di 700 metri quadrati, del valore di 12 milioni di euro, dove avvengono i processi tecnologici per la realizzazione dei chip fotonici destinati agli apparati di rete. Questo è l’unico sito in Italia dove è possibile progettare e realizzare i processori fotonici su silicio, non a caso lo stesso materiale dell’elettronica, fondamentale anche per agevolare la diffusione dell’internet del XXI secolo.

La collaborazione tra Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna e Centro Ricerche Ericsson è consolidata ed ha permesso di far raggiungere all’Italia record mondiali di velocità di trasmissione in rete. Un Terabit al secondo di velocità massima su fibra ottica è il record mondiale di trasferimento dati ottenuto nel 2013, testato su oltre mille chilometri della rete in fibra ottica del gestore Telstra, tra Sydney e Melbourne, in Australia. Oggi Scuola Superiore Sant’Anna ed Ericsson studiano e progettano prototipi di componenti, moduli e sottosistemi fotonici innovativi che avranno un ruolo dirompente per il 5G, che – in ambito di ricerca –  ha già trovato un primo utilizzo con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e con altre aziende toscane. Il 5G è stato infatti applicato alla robotica, per dare vita al primo esempio di “cloud robotics”.

Adesso la partnership guarda alla fotonica e al 5G, del 5G, tecnologia disponibile nel 2020, quando saranno circa 7,5 miliardi gli abbonamenti alla banda larga mobile, in grado di generare un traffico dati 10 volte maggiore rispetto a quello attuale, per il quale sarà necessario disporre di “autostrade” lungo le quali far correre i dati.

Il 5G permetterà un nuovo modo di pensare alla cosidetta “società connessa”. Aiuterà a realizzare la visione di un accesso praticamente illimitato alle informazioni e alla condivisione in qualsiasi luogo, tempo e circostanza. Consentirà alle aziende di fare innovazione e di creare nuovi servizi oggi soltanto immaginabili, come la robotica potenziata dal cloud, i sistemi di trasporto intelligenti e la telemedicina avanzata.

 

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