Firenze – Un folto presidio di protesta e richiesta di giustizia si è tenuto ieri davanti alla Prefettura in via Cavour a Firenze. Partecipazione alta, toccanti e significativi gli interventi dei familiari delle vittime della strage del 29 giugno 2009. Molti anche i lavoratori presenti. L’iniziativa era stata indetta in modo unitario dall’assemblea “Ogni giorno il Primo Maggio” con la partecipazione di realtà sociali come la Rete Antisfratto, il Presidio No inc-No aeroporto, il Comitato No tunnel TAV, l’assemblea Beni Comuni e Diritti, oltre a tutto il sindacalismo di base. Fra gli interventi che più hanno scosso i cittadini, quello di Daniela Rombi, mamma di Emanuela, giovane donna morta nella strage di Viareggio che ha invitato a mobilitarsi per quanto riguarda la sentenza della Cassazione, perché “colpisce oltre i familiari tutti i lavoratori nel diritto alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro”, come dicono i partecipanti al presidio.
Infatti, al netto della pubblicazione ancora non avvenuta della sentenza della Cassazione su cui è avvenuta la mobilitazione, ricordiamo che la Corte, pur riconoscendo la colpevolezza degli imputati,ha escluso l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro, rendendo così prescrivibile il reato di omicidio colposo. Inoltre, i giudici hanno escluso tutte le parti civili dal processo, compresi i sindacati, come riporta la Cub Trasporti, presente ieri, che parla di “scelta politica pericolosa per i lavoratori”.
Una piccola delegazione di familiari è stata ricevuta dal prefetto di Firenze Alessandra Guidi, che dopo aver manifestato la sua comprensione per il dolore dei famigliari delle vittime (32 persone persero la vita nella conflagrazione e nel terribile incendio che 32 anni fa devastò Viareggio col deragliamento di carrozze contenenti materiali infiammabili), ha preso l’impegno di riferire al Governo le istanze dei partecipanti al presidio.
Foto: Luca Grillandini