Firenze – Nei mesi scorsi si è accesa negli Stati Uniti una discussione sul principio di oggettività che per tutto il secolo scorso è stato il fondamento della deontologia giornalistica. Essere oggettivi significa essere il più aderenti possibile alla realtà e alla verità dei fatti.
Ma cos’è verità al tempo delle fake news le notizie false, fittizie o posticce che popolano i social media nell’era di Donald Trump che grazie ad essi ha sfidato il lavoro del reporting così come è stato inteso per decenni? La possibilità che oggi hanno miliardi di persone di diffondere notizie ha creato un’enorme quantità di informazioni inattendibili e false che entrano in concorrenza e spesso sommergono quelle elaborate secondo le regole del giornalismo.
Si pongono perciò domande cruciali riguardo una delle funzioni cruciali per le società democratiche: dove cercare fonti affidabili e verificabili di notizie? Cosa significa questo per la democrazia e cosa succederà in futuro?
A queste domande ha cercato di dare risposte approfondite un volume monografico della rivista Testimonianze diretta da Severino Saccardi dal titolo significativo “La verità separata dai fatti”, che ribalta in modo ironico la vecchia regola aurea del giornalismo: “i fatti separati dalle opinioni”.
Pubblicato qualche mese fa, il volume verrà presentato e discusso per la prima volta “in presenza” a Firenze giovedì 24 settembre alle ore 17,30 presso la Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 24).
Con Saccardi, partecipano Paolo Ermini, giornalista già direttore del Corriere Fiorentino, Piero Meucci, giornalista direttore di StampToscana. L’evento è promosso da “La Nottola di Minerva” insieme alla rivista.