Venezia – È in odore di premi il film di Julian Schnabel “At Eternity’s Gate” presentato al concorso della 75ma edizione della Mostra del cinema di Venezia, così come il suo protagonista, l’attore Willem Dafoe (che interpreta Vincent Van Gogh negli ultimi anni della sua tormentata vita) è un forte candidato per la Coppa Volpi per migliore interpretazione maschile.
Il settimo film del regista-pittore statunitense, (che ha esordito nella regia proprio a Venezia con sulla breve ma intensa vita del pittore Basquiat nel 1998), è un insieme di scene ispirate a dipinti di Vincent Van Gogh, eventi della sua vita comunemente accettati come fatti realmente accaduti, dicerie e scene completamente inventate.
“Il fare arte dà l’opportunità di realizzare qualcosa di concreto, che esprime una ragione di vivere, se esiste una cosa simile,” dice il regista. “Nonostante tutta la violenza e le tragedie sofferte da Van Gogh nella sua esistenza, non c’è dubbio che abbia vissuto una vita caratterizzata da una magica, profonda comunicazione con la natura e la meraviglia dell’essere”.
“L’opera di Van Gogh” per Schnabel è fondamentalmente ottimista. Le convinzioni e la visione alla base del suo singolare punto di vista rendono visibile e fisico ciò che è inesprimibile. Sembra essere andato oltre la morte, incoraggiando gli altri a fare altrettanto”.
Questo non è una biografia del pittore realizzata con precisione scientifica, “Ma, è un film sul significato dell’essere artista,” commenta Schnabel. “È finzione, e nell’atto di perseguire il nostro obiettivo, se tendiamo verso la luce divina, potremmo addirittura incappare nella verità. L’unico modo di descrivere un’opera d’arte è fare un’opera d’arte.”
“Riuscire a creare qualcosa di imperfetto, di anomalo, qualcosa che alteri e ricrei la realtà in modo tale che ciò che ne risulta siano anche delle bugie, se si vuole, ma delle bugie più vere della verità letterale.”
Il Premio Mimmo Rotella
E in attesa dei premi ufficiali che verranno annunciati nelle serata di chiusura della Mostra il prossimo sabato 8 settembre, la coppia Schnabel e Dafoe portano a casa un’importante riconoscimento artistico, infatti al regista e al protagonista del suo film è stato attribuito il Premio Mimmo Rotella. La cerimonia di consegna si è svolta sulla Terrazza Panoramica della Peggy Guggenheim. Il Premio è attribuito dalla Fondazione Mimmo Rotella che quest’anno cade nel centenario dell’artista calabrese Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 – Milano 2006).
La Fondazione Mimmo Rotella, nella persona di Aghnessa Rotella, figlia di Rotella e Presidente della Fondazione a lui dedicata, insieme al Direttore Artistico del premio, Gianvito Casadonte, hanno assegnato come ogni anno il prestigioso riconoscimento che consiste in un’opera del Maestro del collage, e che è inserito tra gli eventi collaterali della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ad un personaggio che, nel corso della carriera, si è distinto come grande artista, lasciando un segno indelebile del proprio percorso, così come Rotella con la sua arte.
Foto: un fotogramma del film di Schnabel