Firenze – Antonio Natali è intenzionato a tagliare corto, sull’ipotesi ventilata dello spostamento della Venere del Botticelli dagli Uffizi alla Reggia Venaria di Torino in occasione dell’Expo 2015. “Polemica giornalistica”, dichiara, “non mi è ancora giunta alcuna richiesta”. E se giungesse, Natali non ha dubbi: no, un no secco, che motiva anche con “le carte”: “In ottemperanza al codice Urbani, per gli Uffizi stilai nel 2007 una lista di 23 opere, della quale fa parte anche la Venere, ritenute non idonee ad essere trasferite all’estero. Opere che secondo me non dovrebbero essere spostate nemmeno in altre parti d’Italia però, in quanto ‘connotanti’ specificamente il patrimonio culturale degli Uffizi. Si tratta di capolavori, e tra questi, ripeto, c’è la Venere, che la gente viene a vedere a Firenze da ogni angolo del mondo, e che con Firenze e con gli Uffizi identifica: ecco perché non vedo alcuna necessità né opportunità nell’idea di spostarle”.
Non solo. Neanche l’eventuale, cospicuo contributo in denaro che verrebbe offerto al Museo sembra smuovere il direttore della più celebra Galleria del mondo. “Ipotesi di questo tipo mi lasciano spiazzato”. Infine sottolinea anche la sua avversione per un atteggiamento che trasforma le opere d’arte più significative in veri e propri feticci: “Spostando dalla sua sede naturale una sola, singola, opera, si dà forza ad uno dei mali che affliggono la cultura di questi tempi: la venerazione dei capolavori-feticcio, delle opere reliquie, un vero e proprio culto al quale mi sono sempre opposto e mi opporrò sempre”.