Firenze – “Per un gruppo di adolescenti, affrontare Tardi ti ho amato romanzo della scrittrice irlandese Ethel Mannin, non fu una faccenda allegra e nemmeno simpatica. Quando il professore ce lo annunciò, lo immaginammo, non so per quale motivo, come un passaporto per la noia. Ci disse che lo avremmo letto in classe. Ciò avvenne mezzo secolo fa, nel collegio dell’Immacolata Concezione, a Santa Fe in Argentina. Il professore di letteratura, un insegnante gesuita, che da un anno “combatteva” con noi, i suoi alunni, era Jorge Mario Bergoglio.”
Con queste parole il poeta, giornalista e scrittore Jorge Milia introduce alla lettura del primo libro che ha inaugurato “La Biblioteca di Papa Francesco”, un’operazione editoriale realizzata dal Corriere della Sera in collaborazione con La Civiltà Cattolica, ideata da padre Antonio Spadaro SJ, direttore de La Civiltà Cattolica, 20 libri distribuiti in edicola e in uscita ogni giovedì che tracciano il percorso sul quale si è formato il pensiero del nostro Pontefice. E’ stato in occasione di un’ intervista che Padre Spadaro ha potuto comprendere i riferimenti artistici e letterari del Papa, “ Seguendo nell’intervista i nomi dei suoi scrittori preferiti, e così degli artisti, registi, musicisti e direttori d’orchestra, ho compreso che non si formava un elenco di puro gusto estetico, ma si andava definendo un vero e proprio territorio di esperienza umana. Le sue letture erano legate a visioni della realtà, alla sua stessa comprensione del mondo”.
Accanto a testi noti, altri dimenticati e tradotti in italiano per la prima volta come è il caso di “ Tardi ti ho amato” romanzo di formazione e di conversione pubblicato nel 1948 della scrittrice irlandese Ethel Mannin, ambientato tra le due guerre tra Francia, Inghilterra e Austria, in cui l’inquieto Francis Sable, scrittore di fama, ateo e insoddisfatto, dovrà alla fine fare i conti con il suo rapporto con Dio. L’autrice attinge molto da Le Confessioni di Sant’Agostino, lo stesso titolo ne è un esempio, tracciando un percorso di conversione, attraverso le vite dei suoi personaggi e tra gli elementi simbolici di grande effetto utilizza la montagna, quale metafora della vita, in una alternanza di successi e fallimenti. Qualche nome che fa parte della collana, troviamo Hernàndez, Malègue, Manzoni, Dostoevskij, ma anche Martìn Fierro e Megafòn di Lepoldo Marechal, un classico della letteratura argentina, in cui l’esistenza umana è una immagine barocca del theatrum mundi, una critica forte a tutte le apparenze e le forme del “sistema”.
Ieri, intanto, è stata la volta de “Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson con prefazione a cura di Josè Hernàn Cibils, compositore di musica e anche lui ex allievo del Prof. Bergoglio.
Titolo: Tardi ti ho amato
Autore: Ethel Mannin
Traduzione: Nella Toscani
Collana : La biblioteca di Papa Francesco a cura di Antonio Spadaro
Editore: Corriere della Sera e La Civiltà Cattolica
Pag. 510
Euro : 10, 90