Venerdì 15 febbraio

Teatro Everest
Ore 21.00
Compagnia Carullo/Minasi
Due passi sono
di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2011
Spettacolo vincitore del Premio InBox 2012
Spettacolo inserito in Pass Teatri

Due piccoli esseri umani, un uomo e una donna dalle fattezze ridotte, si ritrovano sul grande palco dell’esistenza, nascosti nel loro mistero di vita che li riduce dentro uno spazio sempre più stretto dall’arredamento essenziale, stranamente deforme, alla stregua dell’immaginario dei bimbi in fase febbricitante. Ma un “balzo” aprirà la custodia del loro carillon. Fuoriescono vivendo il sogno della vera vita da cui non v’è più bisogno di sfuggire, ma solo vivere, con la grazia e l’incanto di chi ha imparato ad amare la fame e la malattia, portavoci di una generazione presa dai tarli cui è preclusa la possibilità di realizzare, con onestà e senza compromessi, le proprie ambizioni.

Teatro Metastasio
Ore 21
Davide Enia
Così in terra
lettura da Così in terra di Davide Enia
con Davide Enia
accompagnamento alla chitarra M° Giulio Barocchieri
 
Davide Enia, dopo aver scritto e lavorato per il teatro (ricordiamo Italia-Brasile 3-2 e Scanna prodotto nel 2004 dal Teatro Metastasio), mette insieme abilmente le parole del suo primo romanzo – un esordio d'eccezione, venduto in 15 Paesi e finalista al premio Strega 2012 – e lo fa raccontando cinquant'anni di storia italiana, dalle bombe della seconda guerra mondiale a quelle della Palermo degli attentati mafiosi, accompagnandoci per mano nella vita di 3 generazioni.
I protagonisti si alternano pagina dopo pagina: diversi sono i personaggi, ma colui che li racchiude tutti è Davidù, bambino cresciuto senza il padre ma con delle figure paterne di grande spessore, amico di ragazzini balordi, ma pronto a difendere anche il più debole tra loro, piccolo pugile pronto a vincere il titolo nazionale, sfuggito sempre per un soffio alla sua famiglia.
La boxe è onnipresente nella sua vita ancor prima della sua salita sul ring. Pugile era suo padre, il Paladino, morto prima che lui nascesse, pugile era lo zio Umbertino, allenato da un nero americano tornato dalla guerra e poi proprietario della palestra in cui Davidù si allena

Teatro Puccini
venerdì 15 e sabato 16 febbraio ore 21.00

Antonio Rezza in
Fratto _ X
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista
con la partecipazione di Timoty Granger

Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce?
Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda?
Due persone discorrono sull’esistenza.
Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma
non ne ha la certezza.
L’Habitat Fratto_X è una distesa di carne calda che genera figure antropomorfe. L’uomo porta sempre con sé il colore del tempo visibilmente trionfante sulla pelle. Il cervello è l’orpello che impedisce vigorosamente l’omologazione; la x, con destrezza nel tratto, sottolinea la centralità di esseri completamente inutili.
Mentre l’ansia del presente sconvolge il passato, mentre uccelletti improbabili tracciano traiettorie azzardate, lo specchio parlante costringe a pensare chi era lì per vedere, chi era lì per sentire, chi era lì per subire la tirannia di chi si fa pagare per strappare l’arbitrio. Mai così poco libero.

Teatro di Studio di Scadicci
venerdì 15 e sabato 16 febbraio ore 21
Carne

"Carne", un testo originale di Michelangelo Bellani, è ispirato alle tesi di Maurice Merleau-Ponty, filosofo francese considerato il più originale erede della Fenomenologia di Husserl e rappresenta il terzo segmento di una trilogia dedicata alla ricerca filosofica contemporanea di cui fanno parte altri due lavori: "La società dello spettacolo"  da Guy Debord, (omonimo saggio da cui prende nome la compagnia) e "Il delitto perfetto" da Jean Baudrillard. Quindi lo “spettacolo” come deriva sociale in La società dello spettacolo; la morte del mistero e dell’illusione nel Delitto Perfetto; la “vita” per Carne.


Per informazioni e prenotazioni:
TEATRO STUDIO
Via G.Donizetti, 58 – Scandicci
tel. 055.75 91 591
biglietteria@teatrostudiokrypton.it
www.teatrostudiokrypton.it

 

Teatro delle Arti, Lastra a Signa (FI)
SANTA GIOVANNA DEI MACELLI
di Bertolt Brecht

progetto ideato e diretto da Gianfranco Pedullà

con Rosanna Gentili e Marco Natalucci
e con Stefano Algerini, Massimo Altomare, Antonella Andrei, Riccardo Bono, Giovanna Braschi, Marco Cappuccini, Marco Cei, Giulia Comper, Giovanna Grassi, Giuditta Natali Elmi, Domenico Nuovo, Barbara Pichi, Raissa Ranuzzi, , Viola Villani
musiche originali eseguite dal vivo a cura di Massimo Altomare
scene di Claudio Pini
costumi Rosanna Gentili
luci Marco Falai

Un grande testo, scritto da Brecht solo due anni dopo la grande crisi del 1929,in un’epoca molto simile alla nostra, un’epoca di transizione, di crisi economica, morale, sociale.
Il testo si concentra sul rapporto fra bisogni spirituali e bisogni materiali, spesso fra loro drammaticamente in contrasto. Accanto ai due protagonisti un coro rappresenta – di volta in volta – gli operai, gli industriali, gli allevatori.
Siamo a Chicago, capitale dell'industria della carne in scatola, durante la terribile crisi economica del 1929. Il magnate Pierpont Mauler cerca di salvarsi stritolando nelle sue speculazioni gli altri azionisti, le ditte concorrenti, i fabbricanti di carne, gli allevatori di bestiame, i piccoli risparmiatori. Mauler ama atteggiarsi da filantropo, ad anima tormentata da drammi di coscienza, invece è mosso solo da ragioni di guadagno. Di contro a Mauler c'è la classe operaia sulla quale ricade il peso maggiore della crisi: fabbriche che si chiudono, salari decurtati, sanguinose repressioni poliziesche degli scioperi. Terzo elemento della scena un'organizzazione religiosa, l'esercito della salvezza che va predicando l'umiltà e

Tender Club
via Alamanni, 4 – Firenze – ore 22 ingresso libero

Dimartino
Aftershow: Dr Lorenz dj
“Una realtà e non una promessa…”,
“La primavera di rinascita e rinnovamento della canzone d’autore italiana, sboccia anche a Palermo…”
“Che Dimartino fosse bravo lo sapevamo, ma che fosse così bravo forse non l'avremmo nemmeno sperato…”. Antonio Dimartino torna dopo l'ottimo esordio di “Cara maestra abbiamo perso”, con un album che si muove su vertici di ispirazione, con brani evocativi e potenti, che mordono il cuore della canzone all'italiana, senza risparmiarsi in personalità e capacità autorale.

“Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile” è un disco sospeso tra due mondi, in cui la galleria del quotidiano incontra sempre la narrazione favolistica. Sono storie che raccontano di amori che stendono sul pavimento, dove i sentimenti che fanno troppo male escono dal corpo ed entrano in un freezer da scongelare.

Dimartino si mette completamente a nudo e scava così tanto nel reale da far diventare sostanza le paure più irrazionali, che si materializzano come sabbie mobili in salotto.

Le metafore con parole simili a numeri perfetti, incastonate sempre in una radice melodica costante. E' la nuova canzone italiana in cui alla complessità dei sentimenti, si accompagna sempre la sostanza leggera del pop di buona fattura: brani da cantare a squarciagola e ritornelli che non si levano dalla testa.

L'elegia fiabesca di Lucio Dalla, il groppo in gola “in questa parte di universo disponibile”. Dentro troverete limoni volanti e cambiamenti struggenti, viaggi interstellari e giovinezze perdute. Un cantautore di razza, immaginifico e viscerale.

La limonaia – Fucecchio

ore 22,30 – ingresso gratuito
la:limonaia – Parco Corsini – Fucecchio (Firenze)
PASSOGIGANTE
+ aftershow DJs: Frog & Beke_Bauer

L’ultimo album è “Tuttialbuio”. Titolo volutamente ambiguo che sottintende la condizione in cui naviga il Paese, ma anche la magia e la creatività che avvolge il mondo della notte. Come dire, più profondo è il buio, più vicina è l’alba.
Passogigante da Firenze è un concentrato di  funk, black music e sonorità d’oltreoceano. Al groove della tradizione funky uniscono elementi elettronici, synth aggressivi, fiati taglienti e testi degni del patrimonio cantautorale.
Niente di strano che in rete circolino clip dissacranti e ironici, come quel “T'aggo” che rimanda alle nevrosi ai tempi di facebook, e “Fegato”, l’ultimo singolo. E poi, un dignitosissimo 12° posto al concorso Sanremo Web, una valanga di concerti e uno zoccolo duro di fan che li segue ormai ovunque.

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