Firenze – Arriva in consiglio comunale, la questione della vendita delle case in via dei Pepi e non solo.Ad avanzare un’interrogazione sulla questione, è il consigliere di Firenze riparte a Sinistra, Tommaso Grassi, che chiede “lumi” sulla rcisotruzione messa in atto dagli uffici comunali, giunti ad affermare che quelle case, nonostante i trenta anni di utilizzo come Erp, ora non possono dichiararsi tali. Una questione che non solo, come potrebbe apparire, riguarda delle definizioni accademiche, ma sostanziale: infatti, non solo dalla definizione della natura degli immobili scaturisce la possibilità di vendere, ma anche la destinazione dell’eventuale denaro: se si vende l’Erp, il ricavato deve tornare all’Erp. Punto.
Ma non è affatto “punto”, per l’assessore Federico Gianassi, che oppone, secondo quanto hanno prodotto gli uffici, che la definizione Erp non può attagliarsi a immobili per cui dal 2003 (anno in cui comincia la documentazione prodotta) al 2013 non sono stati utilizzati fondi regionali (come successo abbondantemente in passato) legati all’edilizia popolare. Anche se, come è ben noto, fino al 2015, vale a dire fino alla contabilità differenziata che proprio in quell’anno prese vita, la gestione delle case di via dei Pepi e del quadrilatero Pepi-Pietrapiana-via di Mezzo – via Fiesolana era in capo a casa spa, l’ente gestore dell’Erp del territorio fiorentino.
E oggi, nel corso del consiglio comunale, è stata proprio la domanda di come erano stati utilizzati i fondi concessi dalla Regione Toscana a partire dal 1979 (a seguito della delibera della giunta Gabbuggiani) fino a circa metà degli anni 90, a creare un po’ di scompiglio. I documenti delle varie delibere comunali in merito sono stati consegnati all’assessore direttamente da un gruppo di cittadini residenti nelle case in vendita e di residenti del quartiere. Mercoledì prossimo, alle 15,15, rappresentanti dei cittadini verranno ascoltati dalla commissione urbanistica comunale, insieme all’assessore al patrimonio immobiliare Federico Gianassi