
A Reggio “vinceremo al primo turno”, dichiara a 7per24.it il segretario del Partito democratico, Andrea Costa a proposito delle elezioni amministrative del 2019. Mentre molti sono pronti a scommettere sul ballottaggio, il numero uno dei dem si dice certo che i reggiani decreteranno subito la vittoria del Pd e del suo candidato, Luca Vecchi.
Costa, la direzione del Partito democratico ha dato il via libera alla ricandidatura di Luca Vecchi nel 2019. Il Pd è compatto sul nome dell’attuale sindaco?
Il partito è compatto e credo che anche la città lo sia, per il lavoro che Luca ha fatto in questi anni, insieme alla giunta, i cui risultati iniziano a vedersi. Ci sono alcuni grandi interventi che non sono già cosa fatta perché i tempi di realizzazione nel pubblico sono sempre molto complicati, ma che cambieranno radicalmente, in meglio, l’aspetto e la vivibilità della città.
A che cosa sta pensando?
Ad esempio agli interventi sul riordino del traffico, sul recupero di spazi storici come la Reggia di Rivalta e non solo. Non sono cose fatte, ma finanziate, i cantieri sono partiti. Il Pd è compatto. E, come le dicevo, credo che anche la città sia convinta che sia una buona cosa dare continuità all’operato di questa Amministrazione.
Quindi non saranno fatte le primarie nel Pd?
Bisogna fare chiarezza. Se non ci fosse una ragione politica per la ricandidatura di Luca, come invece c’è, bisognerebbe far riferimento al nostro statuto che dice che il sindaco che si può ricandidare è il candidato naturale. A meno che non ci sia qualcuno che chieda, attraverso un meccanismo definito dalla statuto, la convocazione delle primarie. Non siano di fronte ad alcuna delle due questioni: non ci sono ragioni politiche né ambizioni personali per farle.
La città, a suo dire, è compatta sul nome di Vecchi. Questa volta, a Reggio, per via anche del quadro nazionale, secondo molti il Pd rischia pero’ il ballottaggio. Lei che cosa ne pensa?
Vinceremo al primo turno per una serie di motivi…
Sicuro?
Il voto locale è una cosa diversa da quello nazionale. Quando un cittadino deve scegliere chi avere davanti per discutere di come va l’asilo nido del figlio o un problema di viabilità del quartiere credo che faccia considerazioni diverse rispetto a quelle che vengono fatte per le politiche. In Vecchi sono apprezzabili la capacità di relazione, la mitezza e la predisposizione al confronto. In lui, lo dico nell’accezione più positiva, va apprezzata la normalità della persona. Se ho un problema all’asilo di mio figlio, voglio sedermi davanti a una persona normale, non a una che urla e che agita fantasmi…

E come la mettiamo con i numeri di Lega e 5 Stelle a livello nazionale?
Sono convinto che il clima nazionale da qui a marzo cambierà. S’incomincia già a vedere il cambiamento dell’aria. Un conto è quando si è fidanzati e si promette alla ragazza che vivrà in un castello dorato, un altro è quando si passa alla vita quotidiana in cui si devono gestire davvero i problemi. Gli applausi al Governo durante i funerali a Genova si sono già trasformati nella manifestazione di protesta sotto la Regione Liguria da parte degli sfollati perché a distanza di oltre due mesi non sanno ancora chi demolirà e in che tempi demolirà il ponte e quando potranno tornare nelle loro case.
Lei dice che Vecchi ha saputo mantenere le relazioni, vero è che in città i mal di pancia dei cittadini non sono mancati: pensiamo alla marcia degli 800 fin sotto il Municipio. Sul rifacimento delle piazze si è parlato di progetto calato dall’alto, idem per l’estensione del porta a porta in centro. C’è un rapporto da ricucire con una parte dei cittadini o sono proteste fisiologiche?
Ogni istanza dei cittadini merita rispetto e va tenuta in considerazione. E’ normale che, nell’arco di 5 anni e di fronte a tanti progetti messi in campo dall’Amministrazione, ci siano dei distinguo, delle richieste di cambiamento di rotta. L’importante è esserci e confrontarsi con i cittadini, provare a convincerli delle buone ragioni che stanno alla base di una scelta. Poi si può anche non trovare un punto d’accordo ma l’importante è la considerazione che va dimostrata. A volte gli amministratori possono cambiare opinione o possono cambiarla i cittadini. Vi ricordate le proteste di alcuni sulla realizzazione della stazione Mediopadana? Oggi dove sono finite quelle proteste? Trovatemi un reggiano che dica che la Mediopadana ha portato disagi e disvalore a Reggio.
Le alleanze. Con quale schema il Pd si presenterà al voto?
Il più largo possibile. Il Pd per l’infrastruttura che è, in città, non dimentichiamolo, siamo al 32%, ha la responsabilità, essendo forza di maggioranza relativa, di essere quello che dà avvio a un percorso. Il Partito democratico dev’essere quello che apparecchia il tavolo attorno al quale più soggetti possano ritrovarsi: che siano civici, politici o portatori d’interesse. Apparecchiato il tavolo senza alcun atteggiamento egemonico, senza arroganza e volontà di prevaricazione, il Pd deve provare a essere il regista di un progetto più ampio possibile.
Quando parla di civici, lei pensa che si possa costruire un dialogo con i consiglieri di Alleanza civica che siedono in Consiglio comunale?
Iniziamo a parlare di che cosa serve alla città. Se c’è un punto di vista comune, non ho problemi a sedere al tavolo, ma devono accadere fatti politici perché ci si possa ritrovare sotto lo stesso tetto. Se accadono delle cose e c’è una visione comune sulle urgenze della città e come risolverle non c’è problema a discutere.