Firenze – Tra i romanzi storici di Valerio Massimo Manfredi, Teutoburgo avrà certamente un posto d’onore. Oltre al valore narrativo, ha il pregio di portare all’attenzione dei lettori una pagina di storia per lo più dimenticata o considerata come un episodio marginale. Invece, Teutoburgo cambiò la storia d’Europa .
La narrazione di Manfredi si attiene alla realtà storica, ma personaggi e vicende sono così avvincenti che sembrano opera di fantasia. E non si tratta solo dei grandi protagonisti come Augusto, Germanico, o come lo stesso Arminio, ma anche di personaggi di secondo piano e di episodi collaterali citati da Tacito, Svetonio e Velleio Patercolo che vengono abilmente “ricreati” dalla fantasia dell’autore .Teutoburgo è una storia appassionante con un andamento da thriller: enigmi, intrighi, dell’alta società romana e misteri ci accompagnano per gran parte del racconto. Uno, in particolare, ne costituisce il filo conduttore: i due protagonisti Armin e Wulf ( poi Flavius) figli del potente capo di una tribù dei germani vengono presi in ostaggio dai romani, portati nella capitale ed educati secondo i costumi dell’Impero. I due giovani, aiutati anche dalla loro perspicacia investigativa, oltre che dal loro coraggio, fanno una rapida carriera nell’esercito. Ma il loro percorso d’integrazione si è davvero compiuto? Come è cambiata realmente la loro personalità? Alcuni come lo stesso imperatore, decidono di investire su di loro, anche se qualcuno pensava che era meglio non fidarsi troppo…
Questo interrogativo di fondo affianca il percorso che porta i due giovani, cresciuti nelle foreste della Germania dove si conduceva una vita primitiva, a scoprire le meraviglie dell’Urbe , le favolose città dell’Oriente, la navigazione nel Mediterraneo, l’organizzazione militare, le grandi opere viarie, lo stile di vita e le raffinatezze della classe dirigente romana, di una società aperta alle altre culture , dove c’è possibilità di carriera per tutti .
Poiché si tratta si un romanzo storico sappiamo già quale sarà la conclusione della vicenda; ma questo non toglie la suspense; anzi, come hanno dimostrato vari maestri del “giallo”, in presenza di determinate circostanze l’accresce: e qui le circostanze sono date dalle motivazioni che, in modo imprevedibile per il lettore , porteranno Arminio a fare la sua scelta.
Un altro merito della narrazione di Valerio Massimo Manfredi è che molti personaggi come Druso, Germanico, Giulia acquistano spessore, carattere; mentre nei nostri ricordi scolastici erano solo fredde icone che nell’ intricato albero genealogico dei Giulio-Claudii finivano per confondersi tra loro.
Da sottolineare, infine, che l’autore offre alla fantasia il supporto di numerose descrizioni dettagliate degli ambienti ; particolarmente suggestive quelle delle foreste germaniche dove si mettono in risalto sensazioni fisiche come la pioggia incessante, il buio assoluto, il rumore metallico delle legioni romane e il silenzioso, misterioso incedere dei guerrieri germanici: sensazioni che divengono altrettanti stati d’animo.
Con Valerio Massimo Manfredi abbiamo approfondito alcune problematiche che scaturiscono dalla lettura del romanzo
Perché la scelta di narrare questo evento ?
VMM Augusto aveva investito venti anni di campagne militari per romanizzare la Germania impegnando enormi risorse. Perché, visto che la Germania non aveva nulla da offrire? Non aveva città e nemmeno insediamenti pre-urbani, non aveva agricoltura né siderurgia, Il suo territorio era semi-impraticabile perché non esisteva una rete stradale. I suoi abitanti non conoscevano la scrittura né avevano un sistema giuridico. La sua economia era allo stato embrionale e si fondava sostanzialmente sull’allevamento del bestiame. Ma i suoi guerrieri erano formidabili e feroci combattenti. Più volte avevano tentato di invadere l’Italia.
Davvero Teutoburgo mutò il corso della storia?
VMM La storia dei “se” e dei “ma” non si può fare ma un tipo d scenario si può pur sempre ipotizzare. Il confine all’Elba avrebbe creato i presupposti territoriali e culturali di una Europa unita. La completa romanizzazione della Germania, se si fosse realizzata, avrebbe forse anche eliminato i presupposti che avrebbero innescato le cosiddette invasioni barbariche. Conseguenze di enorme importanza.
Ma perché Roma, che aveva un grande impero, profuse tante energie per conquistare un territorio primitivo, povero di risorse come la Germania?
VMM Forse proprio per la lungimiranza di Augusto, il supremo reggitore dello Stato. Forse immaginava uno stato omogeneo e unitario , economicamente e culturalmente, ed eliminato sul nascere le turbolenze che un giorno avrebbero minato l’esistenza stessa dell’Impero romano e della sua civiltà.
Senza nulla togliere alla bellezza estetica del fantasy … nella storia c’è forse più materia per racconti avvincenti….
VMM Non necessariamente. Nel regno Unito, per esempio, c’è un crollo di questo tipo di letteratura ambientata nel mondo antico e in America non è mai esistita se non nel cinema degli anni 5060; resiste in Italia per ovvi motivi. In effetti l’ambientazione di una vicenda non significa gran che. Ciò che è importante è la qualità, l’intensità e la forza della narrazione. Tanti romanzi ambienati nel mondo antico sono illeggibili.
Il romanzo può essere utile anche allo studio della storia?
VMM “La narrativa ha un solo vantaggio rispetto alla storia: può convocare nella stessa pagina tutti gli elementi della vita vissuta senza essere didascalica. Fra le due forme espressive c’è una differenza fondamentale: la storia è il tentativo dell’umanità intera di costruire una memoria comune anche se non necessariamente condivisa e ha come obiettivo il raggiungimento della verità Ha quindi l’onere della prova. La narrativa, molto più antica della storia, è una visione emotiva dei fatti, ossia rappresenta le passioni come motori degli eventi ma il narratore si esprime come se fosse l’unico testimone dei fatti che narra. Può quindi anche raccontare fatti mai accaduti e personaggi mai esistiti. Sappiamo che i ciclopi e le sirene non sono mai esistiti ma senza l’Odissea saremmo molto più poveri .
Ho trovato in Teutoburgo anche suggestioni di stile cinematografico …sta già pensando ad un film?
VMM A me non sembra e comunque non mi preoccupo di cosa faranno i produttori cinematografici. Adattare un romanzo al cinema è sempre un’operazione complessa e difficile. Sono modi espressivi molto diversi.
Foto: Il monumento ad Arminio, il vincitore di Teutoburgo