Vaccini obbligatori: tutto quello che c’è da sapere

Il vademecum della Regione Emilia-Romagna in vista del nuovo anno scolastico: obblighi, esenzioni e sanzioni.

Manca meno di un mese all’inizio del nuovo anno scolastico, e quest’anno la novità più importante riguarda la somministrazione obbligatoria di alcuni vaccini per l’iscrizione alla scuola materna ed elementare, fino al biennio delle superiori. La Regione Emilia-Romagna ha stilato un vademecum regionale in proposito.

Il decreto introduce come obbligatorie l’anti poliomielite, anti difterite, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, e anti emofilo B (esavalente), da somministrare al terzo mese di vita dei neonati. Seguono anti morbillo, parotite, rosolia e varicella. Non tutti i bambini nati dal 2001 al 2017 dovranno però eseguire tutti questi tipi di vaccini, dal momento che per ogni classe di età verranno considerate solo le vaccinazioni previste a suo tempo dal piano vaccinale. L’obbligo vale anche per i richiami.

Iscrizione a scuola – All’apertura delle scuole basterà un’autocertificazione da presentare entro il 10 settembre 2017. Coloro che sono in attesa di effettuare la vaccinazione devono presentare copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’Asl. Nei casi previsti per l’omissione, il differimento e l’immunizzazione da malattia, dovrà essere presentata la documentazione, con l’attestazione del medico curante o del pediatra. Entro il 10 marzo 2018, se si è data l’autocertificazione, deve essere presentata la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione. Tutte le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite.

Esoneri e differimenti – Sono esenti dall’obbligo di vaccinazione i bambini immunizzati per effetto della malattia naturale (per esempio se hanno già contratto la varicella e/o altre malattie esantematiche) e quelli che si trovano in specifiche condizioni cliniche attestate dal medico. Il vaccino può essere posticipato, previa attestazione del medico.

Sanzioni – Per i genitori che non vaccinano i figli sono previste sanzioni da 100 a 500 euro (rispetto ai 7.500 previsti in precedenza). Le sanzioni saranno modulate in base alla gravità dell’infrazione. Cade il riferimento al rischio di perdere la patria potestà.

Farmacia e Anagrafe – E’ prevista in via sperimentale la possibilità di prenotare le vaccinazioni nelle farmacie convenzionate attraverso il Centro unificato di prenotazione (sistema Cup). Viene anche istituita l’Anagrafe vaccinale nazionale, che registrerà la vita vaccinale degli italiani per ricostruire i vaccini effettuati e i richiami da eseguire, oltre che per individuare chi non può sottoporsi alla profilassi. Viene inoltre rafforzata la farmaco vigilanza per la rilevazione degli eventi avversi legati ai vaccini e dei danni della mancata vaccinazione.

Gli obblighi – E’ riconosciuta la possibilità anche agli operatori scolastici, socio sanitari e sanitari di presentare un’autocertificazione che attesti la copertura vaccinale. L’obbligo di vaccinazione è esteso anche ai minori stranieri non accompagnati.

I bambini immunizzati – Chi è stato affetto da una malattia è immunizzato naturalmente e adempie all’obbligo vaccinale, di solito attraverso la somministrazione di vaccini in formulazione mono componente. Se questo tipo di prodotti non fossero disponibili in commercio la profilassi sarà completata con vaccini combinati, non controindicati nei soggetti che hanno già contratto la malattia. I vaccini possono essere comunque omessi o differiti se c’è un pericolo per la salute dell’individuo colpito da una malattia cronica o momentanea che rende pericoloso l’utilizzo di quei farmaci.

Nei giorni scorsi i presidi hanno sollevato problemi legati all’autocertificazione. I moduli infatti non ci sono. La Regione con l’assessore Sergio Venturi ha precisato che per gli asili nido “abbiamo già messo in piedi un sistema di questo genere: le strutture ci forniscono gli elenchi degli iscritti e noi controlliamo la situazione dei vaccini. Se il dirigente dell’ufficio scolastico regionale ci mette a disposizione gli elenchi degli iscritti nelle scuole, siamo in grado di incrociare i dati per tutti i bimbi della regione, evitando ai genitori di dover produrre certificati o autocertificazioni”.

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