Firenze, Siena e Pisa – Un gruppo di cittadini toscani ha inviato un appello al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, all’assessore regionale al Diritto alla Salute e Sanità Simone Bezzini e al ministro della Salute Roberto Speranza che condanna il trattamento che sui vaccini è stato riservato agli over 80 .
Siamo cittadini toscani over-80 che intendono, allarmati, evidenziare il grado di inefficienza della Regione Toscana nell’organizzare la vaccinazione di chi ha raggiunto la nostra età. L’inefficienza produce morte. Riferiamo i dati di venerdì 12 marzo: 25 nuovi deceduti, la cui età media è di 80 anni. Oltre all’aumento dei decessi, continua intanto a crescere il numero dei ricoverati nei reparti Covid-19 e in quelli di terapia intensiva.
Al 7 marzo scorso gli ultraottantenni vaccinati in Toscana erano 32.988, nel Lazio 146.861, in Campania 94.524 , e così via. Il 13 marzo si registrava che le vaccinazioni degli over-80 erano state in tutto 57 mila dall’inizio della pratica vaccinatoria: e questo è il secondo dato peggiore in tutta l’Italia. Sulla stampa si leggono dati allarmanti, e cioè che da lunedì 15 arriveranno 26 mila dosi, ma poco meno di 10 mila di queste sono destinate ai richiami. E i mai vaccinati? Quotidianamente aumenta in Italia il numero dei morti, e di essi poco più dei 4/5 sono in Italia over 80. Sarebbe evidente, se vi concentraste sul problema, che il numero dei morti calerebbe vistosamente se si procedesse con celerità a vaccinarli. E intanto le cronache dei quotidiani rendono conto delle proteste dei diretti interessati e dei loro congiunti, proteste da cui risulta che addirittura alcuni degli over-90 non sono stati ancora vaccinati.
Indubbiamente per il vaccino Pfizer previsto, e giustamente, per le categorie più fragili in quanto non sospettabile minimamente di reazioni anche serie negli organismi di chi lo riceve, ha pesato la scelta che si è rivelata però errata nel farlo somministrare ai medici di famiglia: il trasporto del vaccino, la sua conservazione e l’inoculazione richiedono attrezzature per le quali gli studi dei medici di famiglia sono risultati essere perlopiù largamente inadatti. Sarebbe stato perciò giusto far vaccinare gli over-80, almeno quelli in grado di recarsi in strutture apposite, da altro personale sanitario.
Non entriamo d’altronde nel merito della questione delle cosiddette “categorie forti”, per le quali sono stati usati altri vaccini con molta celerità e attenzione. Si sa che i NAS stanno indagando sulla questione se i destinatari del vaccino lo abbiano ricevuto legalmente o meno. Resta comunque il fatto che se la Regione avesse provveduto a vaccinare per primi gli over-80, dopo naturalmente le categorie a rischio, i numeri drammatici che si leggono quotidianamente sarebbero stati in calo anziché in aumento.
Per questo motivo, ci rivolgiamo a Voi affinché provvediate con urgenza a quanto siete per legge obbligati a fare, e cioè preoccuparvi della categoria più a rischio, che è quella degli over-80.
Ringraziamo dell’attenzione, augurando un buon lavoro, e a noi una pronta e celere vaccinazione.
Luca Baranelli, Roberto Barzanti, Marcella Binchi, Attilio Brilli, Mario Caciagli, Furio Cerutti, Enzo Cheli, Giovanni Falaschi, Carla Forti, Daria Frezza Bicocchi, Emilio Giannelli, Ilaria Guidi, Angiola Lippi Piccolomini, Massimo Livi Bacci, Romano Luperini, Augusto Mazzini, Antonio Prete, Adriano Prosperi, Mario G. Rossi, Mauro Sbordoni, Alfredo Stussi, Sandra Teroni, Roberto Teroni, Grazia Tomasi, Jacopo Tomasi.