Parigi – Il ritardo accumulato dall’Europa sul fronte della tabella di marcia della vaccinazione ha un costo colossale. A lanciare il grido di allarme è Euler Hermès, il numero uno mondiale dell’assicurazione crediti che valuta il costo complessivo per il 2021 a 123 miliardi di euro per l’UE e 14 miliardi per l’Italia, che tra i grandi paesi europei, sembra doversi attendere una fattura meno pesante di Francia e Spagna (21 miliardi) e Germania (20 miliardi).
Secondo i calcoli del colosso assicurativo ogni settimana di ritardo nella campagna vaccinale comporta per la Francia una perdita del PIL di 3 miliardi di euro, per i 27 paesi dell’UE 17,5 miliardi.
Nel suo documento Euler Hermès rileva che la previsione dell’impennata dei costi è legata alla lentezza delle vaccinazioni la cui campagna, a livello europeo, ha già accumulato 7 settimane di ritardo, due in più rispetto al mese scorso. Lentezza che in parte è a sua volta causata dalla difficoltà di disporre di un numero sufficiente di vaccini, argomento che con ogni probabilità verra` discusso dal consiglio
Gli esperti dell’assicuratore temono che i ritardi accumulati difficilmente possano essere recuperati mettendo così a rischio l’obiettivo dell’UE di vaccinare entro la fine dell’estate il 70% della popolazione del vecchio continente. Al ritmo attuale, ritengono, l’obiettivo sarà raggiunto solo alla fine dell’anno.
Il ministero dell’economia francese ha intanto valutato che ogni mese di confinamento già costa al paese 15 miliardi all’anno e le misure restrittive imposte ai dipartimenti (province) più colpiti dal virus comporteranno spese supplementari per circa 1,2 miliardi di euro.
I meno pessimisti sperano ora che la Francia possa a breve riuscire ad accelerare il ritmo delle vaccinazioni, ritmo che finora ha suscitato critiche a non finire da una popolazione esasperata anche dallo stillicidio di misure, spesso contraddittorie, che non fa che seminare sfiducia e scontento. Come anche avviene in Italia, i divari di vedute possono essere molto ampi, come quello della chiusura delle scuole, sullo sfondo di un paese che ogni tanto sembra più sensibile a logiche elettorali che sanitarie.
Attualmente solo 2,5 milioni di persone hanno avuto le due dosi di vaccino e 6,6 milioni una sola, pari al 9,9% della popolazione. Secondo il calendario annunciato un paio di giorni fa mentre veniva aperto un centinaio di vaccinodromi e autorizzato 22.000 farmacie a vaccinare, il paese punta a immunizzare dal Covid entro la fine di maggio 15 milioni di francesi.
Secondo Ana Boata, direttrice della ricerca macroeconomica di Euler Hermès, “ è difficile credere che la Francia riuscirà a colmare il gap perché è molto in ritardo”. Nei giorni scorsi l’assicuratore aveva pubblicato un altro studio, questa volta sull’impatto dell’epidemia sul mercato del lavoro, prevedendo nel 2021 un aumento del 38% della disoccupazione nell’UE rispetto all’anno prima che si sarebbe tradotto in particolare con 1,8 milioni di disoccupati di lungo corso.